CAMAIORE. La riduzione del rischio idrogeologico in montagna passa attraverso la pulizia dei canali collinari e montani, nel realizzare tanti piccoli interventi puntuali la dove il problema esiste e nel progettare e reperire risorse per interventi straordinari più importanti. Questa la logica con cui il Consorzio di Bonifica gestisce dall’anno 2000 i corsi d’acqua assegnati dalla Regione Toscana nei territori collinari di Montignoso, Seravezza, Stazzema, Pietrasanta, Camaiore e Massarosa.

Nel 2013 all’attivo ci sono 33 lavori completati in tutto il territorio collinare fra scogliere, muri di sponda, rimozione alberi caduti, frane, pulizia di briglie, consolidamento di argini. Si tratta di interventi puntuali su tratti più o meno lunghi di rii e torrenti, che servono per assicurare il funzionamento del corso d’acqua. “Vengono progettati dal Consorzio e realizzati da ditte esterne tramite appalti, – spiega il Commissario del Consorzio Fortunato Angelini – e le ditte sono seguite comunque dai nostri ingegneri.” Le tecniche di questi interventi sono di tipo naturalistico, ovvero attraverso l’uso di materiali locali (pietre e legnami) che ben si adattano all’ambiente e garantiscono una buona durata. Gli interventi vengono in parte pianificati a seguito di segnalazioni da parte di cittadini e Comuni e in parte si rendono necessari una volta individuati i punti critici, che spesso saltano fuori durante le normali fasi di pulizia dei corsi d’acqua.

Ma l’anno non è finito e ci sono altri 7 cantieri in corso e 6 da appaltare entro settembre.

“Le risorse di bilancio destinate alla collina nel 2013 sono state di 1,3 milioni di euro – continua Angelini – buona parte dei quali viene investita nel taglio della vegetazione che cresce in alveo sui 211 chilometri di canali che abbiamo in gestione.” Da segnalare la convenzione che affida all’Unione dei Comuni della Versilia 100.000 euro per la manutenzione dei corsi d’acqua su Seravezza e Stazzema.

 

“La costanza annuale nell’eseguire interventi nei territori montani vuol dire fare prevenzione e presidiare il territorio. Il buon rapporto con gli Enti e i cittadini che quel territorio lo vivono, permette di raccogliere segnalazioni e eseguire interventi rapidi, come la ripresa di frane e in generali ripristini in tempi brevi nei corsi d’acqua danneggiati dalle piogge – conclude Angelini – tutte condizioni che contribuiscono ad aumentare la sicurezza del territorio alle quali non dobbiamo rinunciare”

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ultimo aggiornamento: 30-08-2013


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