CATANZARO. La dedica è per sua cugina Sara, strappata alla vita a soli 18 anni, a causa della leucemia. Un gol per ricordarla, anche se da solo non può certo bastare per cancellare un dolore così straziante. A Catanzaro, Lorenzo Benedetti ha salvato il Viareggio, segnando dal dischetto. Undici metri di coraggio, per ritrovare il sorriso, almeno per una notte. La palla che finisce in rete, il portiere spiazzato. Una scena che si ripete. Due volte. Perché l’arbitro fa ribattere il tiro. Ma Lorenzo non si scompone, prende di nuovo la rincorsa e segna di nuovo. “Questo è per Sara, mia cugina – dice a fine partita – ho chiesto al mister se quel rigore potevo tirarlo io e lui mi ha detto di sì”.

L’emozione di un momento. Importante, decisivo. Nei minuti finali di una partita in cui il Viareggio ha retto, senza soccombere: “Il Catanzaro è partito forte ed ha segnato anche un bel gol. Noi, però, dopo il black-out ci siamo ritrovati ed abbiamo avuto le nostre occasioni per pareggiare. Nel secondo tempo loro sono passati al 4-4-2 e ci siamo dovuti adattare rapidamente. Abbiamo comunque strappato un punto in un campo difficile, dimostrando che ci siamo e che siamo vivi”.

Poi, l’episodio, tanto discusso, del rigore: “Galassi è stato bravo ad inserirsi, il contatto c’è stato sicuramente e a mio parere il rigore ci stava. È comunque una questione di centimetri”.

Guai, a questo punto, limitare gli orizzonti: “Noi puntiamo a diventare la sorpresa del campionato e sicuramente con gli arrivi di due grandi attaccanti come Vannucchi e Romeo potremo far bene”.

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ultimo aggiornamento: 02-09-2013


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