PIETRASANTA. Il Comune di Pietrasanta, assieme a tutti gli altri Comuni d’Italia, si prepara alla lotta col governo perché sia garantita la copertura economica dell’abolizione dell’Imu. Se l’esecutivo non rispetterà gli impegni presi, si aprirà un problema serio sulla sopravvivenza stessa di questo governo, perché i Comuni non hanno più tempo per modificare i bilanci. In sostanza, l’Associazione dei Comuni (ANCI) potrebbe addirittura arrivare a chiedere le dimissioni del governo se ai Comuni non saranno garantiti tutti i trasferimenti promessi in sostituzione dell’imposta.

“L’abolizione elettoralistica dell’Imu ci ha messo in una situazione di grande incertezza – sottolinea Lombardi- Non si sa ancora quando arriverà la prima rata compensativa dell’Imu, che sarà comunque calcolata sulle aliquote 2012. Il Comune di Pietrasanta, come tanti Comuni d’Italia, è stato costretto ad alzare l’Imu nel 2013 sulla prima casa, visti i precedenti tagli di trasferimenti da parte del Governo, e quell’aumento ci deve essere corrisposto, altrimenti non siamo in grado di far fronte al bilancio di quest’anno”.

La differenza non è di poco conto: per il Comune di Pietrasanta si parla di uno scarto complessivo di 1,1 milioni di euro. Ma a questa cifra vanno sommate anche le nuove esenzioni previste dal decreto di ieri, sulle case delle cooperative a proprietà indivisa e sull’invenduto. Rimane poi incerta la copertura economica della seconda tranche Imu, sulla quale c’è solo la promessa del governo.

Il Sindaco convocherà sindacati e associazioni economiche della città. “Perché ci sia la massima convergenza da parte della comunità “, spiega il primo cittadino. “La prossima settimana – chiederò un incontro con le associazioni economiche e con i sindacati, per informarli in dettaglio sulle conseguenze del decreto”. Il primo effetto sicuro del decreto, legato all’introduzione della cosiddetta “service tax” nel 2014, sarà lo slittamento quasi certo a giugno del bilancio preventivo del prossimo anno, con la conseguenza per il Comune di andare (ancora una volta) in esercizio provvisorio. Il governo si è impegnato a “non fare ulteriori tagli ai Comuni nel 2014” e a definire insieme alle realtà locali la “service tax”, ricorda ancora Lombardi.

“Serve un confronto serio: se l’impianto della nuova imposta deve essere davvero federale, chiederemo che la decisione sulle aliquote sia lasciata ai comuni. Per essere seria, la ‘service tax’ deve essere equa, sostenibile e progressiva, basata sulle rendite catastali aggiornate e sui redditi. Il semplice conteggio dei metri quadrati non va bene”. Quanto alla Tares, spiega l’assessore al bilancio Ferrieri, “dobbiamo aspettare la versione definitiva del decreto. Ma il ministero dell’economia ha già comunicato che nel 2014 sarà modificata, con gli stessi criteri di quella attuale ma garantendo maggiori spazi di manovra ai comuni. Mentre per il 2013 resta così come è stata deliberata”.

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ultimo aggiornamento: 03-09-2013


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