LUCCA. Forte la sensibilizzazione che il Puccini Museum – Casa natale sta riscontrando dalla nuova apertura avvenuta nel settembre del 2011, ad oggi. L’affetto per Giacomo Puccini e per il Museo di Lucca viene dimostrato frequentemente con donazioni e prestiti di manoscritti autografi e oggetti appartenuti al Maestro, non solo da parte dei lucchesi, ma anche dagli stranieri, a prova dell’amore che il mondo ha per questo artista.

L’ultimo arrivato, il panciotto, ha viaggiato dall’Italia all’America fino ad approdare finalmente a Casa del Maestro a Lucca; infatti la donazione da parte di Colomba Bartalini viene da oltreoceano.

Nel 2011, durante l’esposizione della mostra “Puccini e Lucca nel mondo”, George Matelli, Presidente del Chapter di Boston dei “Lucchesi nel mondo” ha messo in contatto Gabriella Biagi Ravenni, direttrice dalla Fondazione Giacomo Puccini, con Colomba Bartalini che aveva avuto in dono il panciotto da sua zia Mary Volpi. E così il panciotto è stato esposto alla mostra.

Successivamente, visto il valore dell’oggetto, Colomba Bartalini, di comune accordo con  George Matelli, la moglie Michela Poli Matelli e la figlia Joan Charlotte Matelli,  ha deciso di regalare il panciotto perché venisse esposto al Puccini Museum – Casa natale.

Grazie all’etichetta contenuta nel prezioso capo d’abbigliamento, che riporta la data 10 marzo 1913, si è potuto appurare che il panciotto era stato confezionato dalla celebre sartoria milanese Prandoni di Giovan Battista Rosti, famosa per avere confezionato abiti per Arturo Toscanini, per l’aristocrazia dell’epoca, per la Casa Reale e il duca di Bergamo; inoltre la sartoria aveva cucito un panciotto identico anche a Gabriele D’Annunzio.

Giacomo Puccini lo aveva donato, quando abitava a Torre del Lago, a Giuseppe Volpi (padre di Mary) che accudiva due dei suoi cani da caccia, Mimì e Butterfly. Giuseppe Volpi, che aveva la stessa taglia di Puccini, ricevette in dono diversi abiti dal Maestro. Alla morte, avvenuta nel 1936, Giuseppe lasciò un armadio pieno di vestiti di buona qualità che vennero divisi tra i parenti dalla figlia Mary durante la Seconda Guerra Mondiale, quando stoffe e vestiti scarseggiavano.

Mary, invece, decise di tenere il panciotto per sé, e utilizzò i bottoni di madreperla per una gonna che aveva cucito; ed è per questo che il panciotto non ha più i bottoni.

Nel 1951 Argia Orlandi, cugina di Mary, insieme al marito Marino Bartalini e la figlia Colomba arrivò a Torre del Lago (paese di origine) da Boston per visitare i parenti. Mary, conoscendo quanto i Bartalini apprezzassero la musica di Puccini, regalò loro il panciotto che venne portato in America al loro rientro a Boston e dove, fino alla recente custodia, è rimasto in un armadio della figlia Colomba.

E adesso, grazie alla donazione di Colomba Bartalini e i signori Matelli, il panciotto, ripulito dalla ditta “Restauro e studio tessili” di Giacinto Cambini e Domenica Digilio (che collabora anche con la Sovrintendenza) è esposto, insieme al cappotto foderato di pelliccia appartenuto al Maestro, nello spogliatoio del Puccini Museum – Casa natale, ed è così visibile a tutti i visitatori che si recano al Museo.

 

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ultimo aggiornamento: 10-09-2013


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