MASSAROSA. “Ho letto il comunicato del sindaco Mungai in risposta   alle mie osservazioni nate dalla ‘stupefacente’ iniziativa denominata “Giornata dell’Ascolto” istituita, lo ricordo, dal direttore generale del Comune, dopo ben 4 anni dal suo insediamento e a pochi mesi dalla scadenza dell’incarico, per “consentire” ai dipendenti di conferire con lui, cosa che evidentemente fino ad oggi era stata di difficile realizzazione: meglio tardi che mai”. Lo scrive l’ex sindaco di Massarosa Fabrizio Larini, che annuncia che la battaglia, fino ad ora politico-elettorale, si sposterà forse in un aula di tribunale.

“Intanto devo premettere – scrive Larini – che sono rimasto basito scoprendo nel sindaco Mungai una vena poetico-pittorica che non gli riconoscevo: sempre che lo scritto sia farina del suo sacco, cosa di cui dubito. Ma se anche ha fatto solamente da ispiratore, devo riconoscere che Mungai ha imparato perfettamente l’arte di arrampicarsi sugli specchi: infatti, a parole, rivendica moralità e virtù, ma non risponde a mie precise contestazioni e all’invito a produrre alla procura della repubblica prove inerenti proprio alla sue decantate moralità e virtuosità nella sua amministrazione”.

“Per inciso, devo far notare che, per scrivere paginate di quella mole, il nostro sindaco o è poco impegnato, o ha sottratto tempo prezioso al lavoro per cui i cittadini lo pagano. Per parte mia, non disponendo di consiglieri e scrivani (come invece immagina il Mungai che non riesce a onorare un dibattito civile senza sputare veleno e senza coinvolgere persone che nulla hanno a che vedere con esso) io non sono in grado di scrivere poesie o romanzi come riesce invece a fare il nostro sindaco. Ma non posso lasciar passare sotto silenzio almeno le cose scritte dalla équipe-Mungai e che sconfinano nella menzogna pura o che addirittura meritano di essere portate nelle sedi opportune sotto forma di querela. Scrive l’èquipe-Mungai, che io avrei tratto profitto, durante l’esercizio del mio mandato di sindaco, in favore di miei interessi personali: l’accusa, che forse nella foga poetico-romanzesca non è stata ben valutata nemmeno dall’avvocatura del sindaco, è grave e Mungai di questo dovrà rispondere in sede giudiziaria, dal momento che di onestà e correttezza il sottoscritto ha sempre fatto la sua bandiera!”

“Per il resto, non posso che confermare tutto quello che ho scritto e che è sempre frutto di accurata e responsabile ricerca e non viene –come sospetta il Mungai – da “ vie traverse che ricordano l’acqua fresca” (cito con virgolette per evitare richiesta di pagamento di diritti d’autore)”.

 

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