PRATO. “L’ho soffocata, non ce la facevo più”: così Sergio Maranghi, 86 anni, ha accolto stamattina i carabinieri nella sua abitazione in via Cesare Guasti, nel pieno centro storico di Prato, avvalorando il dramma della disperazione di un’anziana coppia, provocato da quella terribile malattia degenerativa che si impossessa di tanti anziani.

Maria Grazia Centauro, 81 anni, soffriva da tempo di Alzheimer e altre patologie: era appena tornata a casa dopo un lungo ricovero in ospedale. È stata la figlia – che dormiva nella stessa casa – richiamata dalle grida del padre, a dare l’allarme. Tempestivamente sono arrivati i soccorsi, ma per la donna, distesa nel suo letto, ormai non c’era più niente da fare. Sono arrivati i carabinieri ed è stato avvisato il magistrato di turno.

L’anziana donna potrebbe essere stata soffocata dal marito, come lui stesso ha affermato in un primo momento, in un gesto estremo di disperazione, forse perché non riusciva a vederla soffrire così tanto. Ma gli inquirenti, prima dell’esito dell’ autopsia, non intendono escludere niente: neppure che l’uomo, proprio in un momento di grande dolore e confusione, possa aver pensato di aver soffocato la moglie, ma di non essere stato effettivamente la causa del decesso della donna. Sergio Maranghi dopo alcune ore e dopo essere stato ascoltato dalle forze dell’ ordine è stato condotto, in ambulanza, all’ospedale di Prato, su disposizione del suo medico curante.

È stato il procuratore capo Piero Tony ad invitare alla cautela e a chiedere rispetto per il corretto e necessario svolgimento delle indagini: ha spiegato che l’uomo sarà nuovamente interrogato quando l’autopsia chiarirà alcuni dubbi sulla dinamica del decesso della moglie. Nonostante la confessione dell’anziano, infatti, la procura preferisce attendere l’esame autoptico fissato per domani pomeriggio perché gli inquirenti non hanno abbandonato del tutto l’ eventualità di una morte naturale di Maria Grazia Centauro.

Tra le ipotesi c’è dunque quella che l’anziana possa essere stata colta magari da infarto in un momento d’agitazione: in questo caso, il marito, avrebbe dato ai militari una versione differente dall’accaduto solo perché in preda al senso di smarrimento per quanto successo. La figlia Laura ha riferito che ieri sera, al momento di andare a letto, la madre le aveva riferito di avvertire forti ”difficoltà respiratorie” e che non ”sapeva se avrebbe superato la notte”.

La famiglia Maranghi è molto conosciuta in città. In passato aveva posseduto e gestito numerose boutique a Prato e in Versilia: l’ultimo negozio, chiuso vent’anni fa, non lontano dall’abitazione dove Maria Grazia Centauro è morta. I vicini di casa parlano dei due coniugi come di “una coppia molto unita e discreta”, un amore che è rimasto intatto anche in età avanzata. Ma rilevano anche la “disperazione per la malattia della donna che era visibile sul volto e nei comportamenti di suo marito da qualche tempo”.

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ultimo aggiornamento: 13-09-2013


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