VERSILIA. L’assessore provinciale alla Caccia, Diego Santi, e il presidente dell’ATC 12 Lucca, Riccardo Carloni, intervengono riguardo alla polemica sulla sicurezza del nuovo regolamento sulla caccia al cinghiale.

“Di recente sulla stampa è comparso l’intervento di un’associazione venatoria in cui si lamenta un deficit di sicurezza nel nuovo Regolamento che l’ATC intende adottare, in seguito alla delibera di una Giunta Provinciale che ha inserito le aree non vocate nel piano di gestione generale del cinghiale per il 2013-2014. Questo regolamento nasce sulla base del Programma di Gestione degli Ungulati approvato dalla Provincia ed ha come scopo principale il prelievo più razionale ed efficace, con il maggior grado di sicurezza. L’attività venatoria deve sempre osservare, in modo rigoroso, i limiti e divieti imposti da leggi e regolamenti. Siamo coscienti che in questo modo si introducono nuove regole da rispettare e questo, comprensibilmente, può causare qualche malumore. Ma certamente, per la difesa di punti di vista particolari, non è possibile usare argomenti allarmistici come un’ipotetica mancanza di sicurezza”.

“La critica mossa al nuovo regolamento è del tutto infondata; è paradossale, infatti, che norme quali l’introduzione del giubbetto ad alta visibilità durante le azioni di caccia (oggi previsto solo per la caccia in area vocata) possano essere valutate come negative ai fini della sicurezza. Soprattutto considerando che dal momento dell’introduzione di questo obbligo gli incidenti di caccia al cinghiale sono effettivamente diminuiti. Il Regolamento, poi, impone tutta una serie di norme che prevedono l’identificazione preventiva dei soggetti che cacceranno il cinghiale in area non vocata attraverso il rilascio di un apposito tesserino, la fornitura di fascette da apporre sui capi abbattuti, l’obbligo di fornire in un tempo stabilito i dati relativi agli abbattimenti effettuati. Anche per quanto riguarda la collaborazione alla gestione delle zone non vocate richiesta alle squadre, il criterio della sicurezza risulta al primo posto. Infatti, gli interventi, qualora si rendano necessari durante la stagione venatoria, saranno improntati ad un rigido criterio di valutazione con attenzione sia alla tipologia di aree di intervento già individuate e cartografate sia alle modalità di realizzazione. Inoltre, tali battute potranno svolgersi solo nel giorno di giovedì e dopo le ore 11, minimizzando così il disturbo sull’attività di altri cacciatori e riducendo proporzionalmente i rischi di utilizzo contemporaneo del territorio di caccia”.

“Risulta chiaro che il Regolamento in questione, ampiamente condiviso da tutte le maggiori Associazioni Venatorie e sottoscritto anche dalle Associazioni Agricole che vedono in esso uno strumento indispensabile per un prelievo equilibrato su tutto il territorio provinciale, nasce proprio per estendere la sicurezza nell’esercizio della caccia al cinghiale in aree che oggi non hanno lo stesso livello di sicurezza delle aree vocate”.

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caccia al cinghiale

ultimo aggiornamento: 14-09-2013


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