Nel 2022 la provincia di Lucca fa segnare un boom di nuove richieste di assistenza psicologica da parte di adolescenti e giovani adulti. 
E, in generale, si registra un aumento trasversale delle domande di supporto, in linea con la tendenza regionale: ansia, problemi relazionali e stress sono i disagi prevalenti. 

Sono i dati che emergono dall’ultimo studio che l’Ordine degli Psicologi della Toscana ha condotto in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria del Dipartimento Neurofarba (Università degli Studi di Firenze), per indagare lo stato di salute psicologica dei toscani nel corso dell’ultimo anno. 

Un periodo – quello preso in considerazione spazia dal marzo 2022 al marzo 2023 – caratterizzato da una serie di input esterni che hanno pesato sulle sintomatologie già esistenti, oppure hanno contribuito a innescarne di nuove. Fattori come la lenta fuoriuscita dalla pandemia, lo spettro della crisi energetica e la guerra in Ucraina, oppure i cataclismi climatici, hanno alimentato disturbi come l’ansia e la depressione, le fobie sociali e scolari o i disturbi del comportamento alimentare. I risultati della ricerca sono stati presentati lo scorso 31 ottobre nel corso dell’appuntamento intitolato “La salute psicologica nel post pandemia: risultati dell’indagine Opt negli studi professionali”. 

Le psicologhe e gli psicologi con studio privato nella provincia di Lucca che hanno partecipato all’indagine sono 106. In generale, il 74% degli intervistati ha registrato un incremento delle richieste di prestazione psicologica. Tra le problematiche più frequenti emergono la sintomatologia ansiosa (46%), seguita dai problemi relazionali (18%) e dalle fobie sociali e/o scolari (9%).
Le fasce di età in cui è stato rilevato un maggiore incremento di domande di assistenza, come evidenziato, sono state quella degli adolescenti e pre-adolescenti (12-19 anni) e quella dei giovani adulti (20-30 anni), che riportano rispettivamente segnalazioni da parte del 39% e del 40% dei professionisti. 
Molto più staccati gli adulti (31-65 anni), rispetto ai quali un incremento delle domande di assistenza è stato registrato dal 16% degli iscritti. 
Complessivamente la paura prevalente individuata dai professionisti è quella per le relazioni sociali (30%), seguita dalla paura del futuro (29%) e da quella dell’abbandono e della solitudine (17%). 
L’indagine rivela inoltre come, nel periodo preso in considerazione, gli iscritti abbiano registrato un consistente aumento dei conflitti relazionali (70%) e dei comportamenti a rischio (54%), mentre sale anche il dato sull’incremento di separazioni e divorzi resta più contenuto (45%). 
Oltre a questo, il report evidenzia l’esistenza di fenomeni di violenza subita dai pazienti (per il 64% del campione). 

Uno scenario, quello lucchese, che si inserisce all’interno di un contesto regionale caratterizzato da un aumento della richiesta di presa in carico da tutte le fasce della popolazione.

“La mappatura della salute psicologica nella provincia di Lucca – è il commento della Presidente dell’Ordine degli Psicologi, Maria Antonietta Gulino – presenta caratteri di uniformità rispetto a quelli espressi dall’intera regione. I multiformi contesti che abbiamo attraversato nel corso dell’ultimo anno, dal post pandemia alla guerra, passando per la crisi energetica, hanno contribuito a destabilizzare ulteriormente chi si trovava già in una condizione di disagio psicologico oltre a indurre nuove problematiche. Per questo il report è particolarmente importante: offrendoci una chiave di lettura estremamente aderente alle realtà, ci consente di impostare risposte sempre più puntuali rispetto alle tematiche che impattano sulla salute psicologica dei toscani”. 

Nel frattempo, una prima risposta c’è già. Nell’ottica di rispondere al disagio psicologico e di sensibilizzare la collettività alla promozione della salute, dal primo di novembre l’Ordine degli Psicologi della Toscana promuove la campagna sui media “Mettiti in buone mani: scegli una psicologa o uno psicologo iscritto all’albo”.

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