VIAREGGIO. Nuovo appuntamento con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. Oggi si parla di crisi, che sia economica, politica, o d’amore.

 

Crisi: alla ricerca di un senso positivo di questa parola

 

Mai così frequentemente, come adesso, si utilizza nel gergo comune la parola crisi. Indipendentemente che si possa trattare di una crisi economica, politica o d’ amore … che cos’è una crisi?

Questo termine di origine greca nella medicina ippocratica era utilizzato per indicare “un punto decisivo di cambiamento che si presenta durante una malattia risolvendone il decorso in senso favorevole o sfavorevole”. Pur contando centinaia di anni questa definizione sembra essere ancora molto attuale e sia che il soggetto interessato sia una malattia, un bilancio economico, un governo o un amore, la crisi porta inevitabilmente tutti questi verso un cambiamento.

In ambito psicologico si può parlare di crisi quando in un certo momento della vita si rompe un equilibrio e si fa urgente la necessità si trasformare i propri abituali schemi di comportamento, che non sono più adeguati, alla situazione presente. Questo suscita nella persona resistenza, timore, smarrimento, eccitazione e molto altro che può essere usato a favore della crisi, come spinta per uscirne o a svantaggio della crisi, come immobilizzatore.

L’Italia è attualmente all’interno di una grossa crisi governativa ed economica. A sua volta la società è interessata da una crisi di valori che stanno cambiando perché non più idonei alla situazione presente. Per fare un esempio attuale, non si può più pensare di fare campagne pubblicitarie che escludano una parte consistente di persone che si amano e decidono di essere una famiglia, in un presente in cui molti di noi hanno amici, parenti o colleghi omosessuali che finalmente non sono più costretti a nascondersi. I valori del passato imponevano il silenzio, ma l’amore aveva comunque le sue mille facce. Adesso fortunatamente non è più così.

Poi ci sono le famiglie, ognuna nella propria crisi economica, lavorativa, coniugale e gli individui, che a volte vivono una crisi di identità.

Forse potremmo cominciare a pensare che la crisi, ponendoci di fronte ad un cambiamento obbligato, oltre che spaventarci ed angosciarci ci dà l’opportunità di pensare a cosa ci piacerebbe veramente fare, a come sfruttare il nostro talento o a fare quello che fino ad ora per tanti e per infiniti motivi è rimasto sotto la polvere.

Le nuove generazioni non avendo l’opportunità di ambire ad un posto fisso, all’azienda di famiglia o al mestiere del padre possono davvero domandarsi cosa mi piacerebbe fare da grande? In assenza di “vecchie certezze” possono far valere il loro talento!

Sicuramente in passato la stabilità economica rendeva le famiglie più tranquille, ma non per questo c’erano persone meno annoiate o insoddisfatte della loro vita. Adesso non possiamo godere della tranquillità derivante da una stabilità economica ma, forse, se facciamo valere il nostro talento saremo adulti più felici e soddisfatti delle nostre vite. Volgiamo in positivo la crisi che viviamo come individui mettendo in campo i nostri talenti per costruirci un futuro migliore.

 

  • FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a [email protected]
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FeliceMente psicologa Valentina Aletti

ultimo aggiornamento: 06-10-2013


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