FIRENZE. La partita più grossa riguarda un acconto sulla seconda tranche di pagamenti arretrati della pubblica amministrazione e in particolare della sanità: sono per la Toscana poco meno di 185 milioni di euro che finiranno ad aziende e fornitori, 185 milioni tutti per la sanità, attesi per il 2014 ma che il Governo, per le Regioni che lo chiederanno, ha deciso di anticipare e che potranno essere pagati entro l’anno. Naturalmente, visto che si tratta di un prestito attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, le stesse Regioni dovranno addossarsi il pagamento degli interessi, come per tutti i pagamenti dei debiti della Pa.

La misura pesa per oltre due terzi nella variazione al bilancio dell’anno in corso presentata dall’assessore alla presidenza e al bilancio Vittorio Bugli, discussa ed approvata oggi in consiglio regionale. Contemporaneamente l’aula ha votato una modifica alla legge finanziaria. Nella variazione c’è però anche altro: poste per il 2013 ed altre per il 2014 e 2015.

“Il Governo ha inserito la possibilità di attingere a queste risorse, finora non quantificate, all’interno del decreto sull’Imu – spiega l’assessore al bilancio e alla presidenza, Vittorio Bugli – Per questo è urgente fare in fretta”. Bugli ricorda come ad agosto la Regione abbia già liquidato 95 milioni di debiti pregressi per la parte non sanitaria e 230 milioni per la parte sanitaria girati ad Asl ed Estav, che a loro volta hanno pagato aziende e fornitori. Per il 2014 è stato accordato invece un anticipo dell’80 per cento. Un ‘prestito’ a tassi ‘di favore’, tra il 3,7 e il 4%, da rendere in 30 anni e che costerà comunque alla Regione qualcosa come 19 milioni di euro di interessi, con rate, fino al 2044, da 10 milioni e 680 mila euro l’anno.

“All’interno della stessa variazione, la terza nell’anno – spiega ancora Bugli –, abbiamo però a quel punto deciso di inserire anche altri interventi necessari e rimasti in sospeso, creando un pacchetto unico”.

Così per l’anno in corso c’è un milione e 95 mila euro in più per il piano della cultura, ad esempio. C’è in finanziaria il sostegno alle scuole paritarie e degli enti locali: 1 milione e mezzo. Le risorse erano già state stanziate, ora l’operazione è stata perfezionata. C’è un milione e 100 mila euro per il Comune di Siena, nel 2014, per sostenere la candidatura a capitale della cultura europea nel 2019.

C’è, sul fronte degli investimenti, la ricapitalizzazione per 5 milioni e 730 mila euro di Firenze Fiera, la società che gestisce la Fortezza da Basso, il Palazzo dei Congressi e il Palazzo degli Affari a Firenze, ovvero il quartiere fieristico della città, terzo centro espositivo nazionale, su cui “la Regione (proprietaria per il 31,85% ndr) – sottolinea Bugli – vuole continuare ad investire”. E poi ancora, per il 2013, ci sono tre milioni (a fronte di una spesa di 16) per lo spostamento delle abitazioni troppo a ridosso dell’aeroporto di Pisa e danneggiate dal rumore e dall’attività dello scalo, e 500 mila euro per lo spostamento dell’insediamento Rom a Pistoia.

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ultimo aggiornamento: 09-10-2013


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