VERSILIA. “Prevenire e reprimere la violenza di genere con mezzi adeguati sia sul fronte penale che sociale e culturale: con il voto di oggi la Camera segna un primo importante passo avanti. Una risposta urgente e fattiva, che si concretizza nell’istituzione di un Piano nazionale di contrasto a molestie e violenza sessuale e di genere”.

Lo scrive la deputata del Pd, Raffaella Mariani.

“Grazie al percorso compiuto nelle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali abbiamo a disposizione uno strumento legislativo migliorato rispetto al decreto approvato in estate, in grado di unire all’azione per la sicurezza, cambiamenti in termini di prevenzione e tutela delle vittime. Una legge che consente di adeguare la normativa italiana alle direttive europee, compresa la Convenzione di Istanbul, e che, facendo perno sull’importanza dell’educazione per il cambiamento dei modelli culturali e tenendo conto della necessità di recupero dei maltrattanti, introduce modifiche rilevanti nella legislazione in tema di contrasto alla violenza di genere.

Tra tali modifiche è fondamentale l’individuazione della rilevanza della relazione affettiva, matrimoniale o no: la presenza di tale legame diventa aggravante sia per gli atti persecutori che per la violenza sessuale; anche per la violenza su donne in stato di gravidanza e su minorenni fino a 18 anni (non più 16) in caso che a compiere violenza sia ascendente, genitore adottivo o tutore, è introdotta l’aggravante. Sostanziali cambiamenti riguardano anche l’ambito del procedimento penale: con la nuova legge la querela diviene irrevocabile, per evitare che l’atto venga ritirato su pressione dell’autore delle violenze e viene introdotta la possibilità di usare le intercettazioni telefoniche in caso di atti persecutori. A questo, ancora in ambito di prevenzione, si aggiunge l’estensione dell’ammonimento del questore, che potrà anche richiedere il ritiro della patente e vietare il porto d’armi all’autore delle violenze. A tutela delle vittime la legge prevede anche la possibilità di acquisire la loro testimonianza in modo protetto, oltre all’ampliamento dell’obbligo di comunicazione alla persona offesa nel caso di applicazione o modifica delle misure cautelari e coercitive all’autore della violenza. Infine, si stabilisce la priorità assoluta nelle udienze al giudizio per reati come maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e stalking.

Non possiamo nasconderci che c’è ancora molto da fare, a partire dal garantire risorse maggiori alla rete dei centri antiviolenza, a cui la legge ha destinato 10 milioni oltre agli altri 10 per un piano coordinato organico. Restano immutate l’urgenza e la necessità di continuare a lavorare per cambiare radicalmente modelli culturali che si esprimono nell’esercizio violento del dominio sul corpo delle donne e nel disprezzo della loro autonomia. Un impegno che deve essere costante e che, anche attraverso la costruzione di provvedimenti come quello approvato oggi dalla Camera, dovrà restituire serenità, sicurezza e speranza alle vittime di un fenomeno  tragico e intollerabile

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decreto pd prevenzione Raffaella Mariani tutela violenza di genere

ultimo aggiornamento: 10-10-2013


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