VIAREGGIO. È di questi giorni la presa di posizione dell’Ascom di Viareggio contro la delibera 66 del 9 settembre 2013 con cui la giunta comunale ha revocato la delibera 43 del 2010 che dichiarava £incompatibili con le esigenze di tutela del territorio comunale, nella fattispecie nella sua porzione riferita [al centro città, ndr], le attività artigianali alimentari di prodotti etnici e comunque non tipici e locali”, nelle more dell’approvazione del Piano delle Funzioni.

“La delibera di giunta era in qualche modo un atto dovuto”, spiega l’assessore alle attività produttive Alessandro Augier. “Specie dopo le liberalizzazioni volute dalla cosiddetta legge Bersani, subordinare la nuova apertura in centro di attività alimentari di prodotti etnici all’approvazione di un fantomatico Piano delle Funzioni che mai la giunta Lunardini, dal gennaio 2010, ha saputo presentare in consiglio, rappresentava di fatto una sorta di ‘stop razziale’ sugli alimenti inaccettabile sotto il profilo politico-culturale e anche sotto quello giuridico, perché qualunque giudice amministrativo avrebbe dato ragione a chi avesse portato alla sua attenzione un nostro diniego.

“La libertà di impresa è sacra e in linea generale non sono d’accordo sul limitare la nascita di nuove attività alimentari basandoci sulla origine geografica del prodotto servito: ognuno può mangiare ciò che vuole, anche se condivido che il compito di un’amministrazione comunale come quella di Viareggio sia certamente quello di favorire le attività di ristorazione di qualità, capaci di offrire cucina tipica locale che dia un’immagine forte dei nostri prodotti e del nostro territorio ai turisti.

“Semmai, nel Piano delle Funzioni, o meglio ancora nel nuovo Regolamento Urbanistico che potrà integrare il Piano delle Funzioni, avremo da affrontare una tematica più interessante che è quella della qualità dell’alimentazione, cercando di limitare ad esempio le nuove aperture di strutture alimentari di bassa qualità che lavorano solo con il precotto e il surgelato – come anche i kebab, del resto – o attraverso distributori automatici di bevande e pastasciutte.

“Su questo comunque ci confronteremo con le categorie economiche e turistiche della città per l’elaborazione di queste nuove linee che ci proponiamo di elaborare quanto prima.”

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ultimo aggiornamento: 17-10-2013


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