VIAREGGIO. «Il dibattito di questi giorni sull’annullamento della delibera che limitava l’apertura di kebab a Viareggio, ma anche il più ampio confronto sulla destinazione e il ruolo di contenitori, ad esempio le caserme, o funzioni specifiche come le scuole – commenta la Presidente di Confesercenti Esmeralda Giampaoli – crediamo non affronti il problema nella giusta prospettiva. Il tema vero su cui aprire un confronto rapido e decisionale non riguarda una singola delibera, ma un progetto che disegni il futuro dello sviluppo della città e in essa delle diverse funzioni commerciali, direzionali, sociali».

«La normativa vigente, dopo le ripetute e anche da noi più volte contestate, delibere Monti, che hanno liberalizzato il settore, e limitato l’efficacia di alcuni interventi, impongono un cambio di approccio. Per cui se è vero che delibere che dicono semplicisticamente no a alcune tipologie potrebbero risultare alla luce della normativa solo “specchietti per le allodole”, in quanto nei fatti impugnabili dal primo operatore che volesse far valere la sua libertà di iniziativa, è altrettanto vero che senza un piano delle funzioni della città che integri la programmazione commerciale con quella urbanistica e disegni anche il futuro di alcune aree, il potenziamento di alcune funzioni, la miglior collocazione di altre, la città rimane priva di alcuna strategia. L’abrogazione della delibera pertanto impone una accelerazione del piano delle funzioni per uscire dalla logica del giorno per giorno, e iniziare a disegnare il futuro. Il ritardo c’è, va colmato, e l’assenza anche di una delibera, per quanto debole, impone una accelerazione per non lasciare la città alla deriva, con regole però che stiano in piedi e non siano impugnabili dal primo arrivato».

«Un Piano delle funzioni che non sarebbe nemmeno all’anno zero – ricorda il direttore di Confesercenti Emanuele Pasquini – dal momento che per due anni su questo tema le categorie avevano avviato con l’Amministrazione precedente un lavoro, certamente in molte parti ancora da definire, poi purtroppo naufragato nel nulla di fatto come altre importanti azioni di programmazione di cui la città aveva bisogno, e – ricordiamo all’Assessore del tempo – per i tentennamenti non tanto del Commissario che ancora era al di là da venire, ma dell’Amministrazione stessa».

«In questo logica – prosegue Giampaoli – anche il dibattito sulla localizzazione di alcune funzioni come quelle scolastiche, oppure quelle direzionali, o la destinazione di alcuni contenitori, crediamo debba ripartire dalla necessità di potenziare il centro della città come luogo non solo del commercio e della residenza, ma anche di funzioni direzionali e sociali, perché per fare un esempio anche i poli scolastici, pur con le loro esigenze, sono funzioni importanti per la vita del centro città. Senza dimenticare la necessità, dopo il naufragio del Piuss, un progetto di rilancio e riqualificazione del Piazzone che può tornare ad essere il motore del centro se riorganizzato negli spazi mercatali (chioschi) razionalizzando gli spazi e restituendo visibilità e aperture alle piazze; se riqualificato nelle strutture (logge), se potenziato nelle funzioni, rafforzando il ruolo di polo agroalimentare e innestando opportunità per l’insediamento del settore food/pubblici esercizi, con estensione all’esterno dell’offerta, accrescendo così il ruolo di attrazione di un centro che ha bisogno di due cose: funzioni chiare e un piano della sosta potenziato e completamente riorganizzato»

«Per questo auspichiamo – conclude Confesercenti – al più presto che su questi temi, si apra un confronto serio e rapido, non buttando il lavoro già fatto, per dare risposte concrete ai problemi di oggi, ma soprattutto per disegnare la città di domani».

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ultimo aggiornamento: 22-10-2013


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