CAMAIORE. “È il primo novembre, due Rom in un bus di linea, sono soli in mezzo ai “normali. Stanno andando alla fiera di Camaiore. Nessuno sembra badare alla coppia “diversa” come normalmente dovrebbe essere ma non è così, sono in realtà osservati, con ipocrito disinteresse, proprio perché Rom. Poco dopo sono per strada in compagnia di una bambina che ha la pelle troppo chiara per essere una di loro. Vengono visti da alcuni passeggeri del bus che si sentono autorizzati a insospettirsi e a trasformare il sospetto in ragione di un agire sconsiderato sulla base di una domanda altrettanto assurda: cosa ci fa una bimba piccola con la pelle  chiara con due Rom scuri di pelle che nel bus erano soli? Qualcosa non va, all’improvviso una donna, bianca, normale, “credibile” a priori nel caso dei Rom, li aggredisce urlando che la bimba era stata rapita, immediatamente, si crea un capannello, si chiamano i vigili che, di fronte a una tale accusa, fermano i Rom, li portano al comando e poi intervengono, come è normale nel caso di accuse così gravi, anche i carabinieri. I rom hanno i documenti ma la bambina no, del resto è difficile trovare bimbi di uno o due anni con la carta d’identità. Comunque la verifica deve essere fatta. Tenuti per ore al comando dei vigili prima che, documenti alla mano, si dimostri che la bimba è la loro legittima nipote, come avevano cercato di spiegare i due nonni  che non parlano bene la nostra lingua”.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Berretti Bianchi onlus interviene su quanto accaduto alla Fiera di Ognissanti a Camaiore.

“L’umiliazione e la sofferenza subita dalla coppia rom e dalla loro  nipotina, sono la conseguenza di una cultura razzista e discriminatoria basata sul convincimento assurdo che i Rom rapiscono i bambini anche quando sono sangue del loro sangue.  Altrettanto grave è lo sfruttamento mediatico del pregiudizio e quindi la convenienza economica ad alimentarlo. La  locandina di un quotidiano locale  induce a credere che due rom hanno rapito una bambina, salvo poi leggendo l’articolo, scoprire che non è vero ma che anzi i rom hanno subito una grave ingiustizia. Intanto chi non ha comprato il giornale ha ricevuto la conferma di un pregiudizio basato su una informazione falsa. E qui scatta la follia, la patologia, quando si trasformano in realtà i propri pregiudizi, i propri dubbi e quindi, solo per il fatto che un Rom sia con una bambina con la pelle  più chiara si è certamente di fronte a un rapimento.  Nemmeno la verità serve a tenere il dubbio al suo posto. Nessun rapimento dunque eppure è bastato che due Rom fossero insieme a una bambina con la pelle un  po’ più chiara per far partire  il sospetto e successivamente la certezza di essere rapitori e far subire a degli esseri umani l’umiliazione di essere “ladri di bambini” e essere “fermati” senza aver compiuto alcun reato. Queste persone “normali” sono in realtà malate di pregiudizio e razzismo.

Rimane la constatazione del grave atteggiamento di sospetto, xenofobia  e razzismo nei confronti del popolo rom e la necessità impellente da parte della società civile democratica e delle istituzioni di intervenire con determinazione per eliminare un pregiudizio che ricorda troppo da vicino gli anni bui del nazifascismo. Non mancheremo di informare del vergognoso accaduto l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale e la stessa Ministra dell’ Integrazione Sig.ra Cècile Kyenke.

Al Sindaco di Camaiore chiediamo di incontrare la coppia  rom,  di dimostrare le scuse per l’accaduto e la solidarietà dell’Amministrazione”.

 

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ultimo aggiornamento: 03-11-2013


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