VIAREGGIO. Si è tenuta giovedì 31 ottobre, presso la sede dell’Ente Parco regionale Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli in località Cascine Vecchie, una riunione convocata per illustrare le strategie regionali in materia di turismo nelle aree protette, al quale hanno partecipato l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini e lo staff dell’assessore al turismo Cristina Scaletti.

L’incontro, svoltosi alla presenza di rappresentanti di istituzioni locali, tra cui i sindaci di Pisa Marco Filippeschi e di San Giuliano Terme, Paolo Panattoni, ha rappresentato un momento eccezionale nella storia dell’Ente Parco per la contestuale convocazione sia del Consiglio direttivo, organo collegiale nel cui ambito vengono assunte tutte le decisioni più rilevanti per l’amministrazione dell’area protetta, sia del Comitato di presidenza della Tenuta di San Rossore, strumento consultivo voluto dalle leggi che hanno assegnato alla Regione prima e all’Ente Parco poi la gestione diretta di questo scrigno di biodiversità e di storia davvero unico nel panorama toscano.

 

L’assessore Bramerini ha aperto i lavori con una introduzione sul progetto intersettoriale “Parchi e turismo”, che s’inserisce nell’ambito del PAER (Piano ambientale e energetico regionale) – in corso di approvazione da parte della giunta regionale – e del quale costituisce un capitolo a se stante che nei prossimi mesi promuoverà, con un approccio unitario e comune, il ricco patrimonio naturalistico e culturale delle aree protette toscane, per sfruttare al massimo la possibilità di attrarre un turismo di qualità che sappia preservarne l’ambiente e allo stesso tempo arricchirne i territori.

Valorizzare la vocazione turistica dei parchi è l’obiettivo principale di un piano di lavoro che partirà a breve grazie alla collaborazione tra gli assessorati all’ambiente e al turismo, come ha spiegato Anna Rita Bramerini: «I visitatori che scelgono i parchi come meta di turismo sostenibile rappresentano ormai una buona fetta del target che sceglie l’Italia come destinazione dei propri viaggi, tant’è che a livello nazionale il 7% predilige aree protette di interesse nazionale o regionale: il nostro obiettivo è dunque cooperare con l’assessorato al turismo per realizzare un programma unitario di promozione del mondo dei parchi toscani, venendo incontro all’esigenza di questi ultimi di fare sistema sotto il punto di vista della promozione e della comunicazione dei servizi turistici, puntando ovviamente sia sulle singole specificità, sia sull’integrazione tra le stesse aree protette. Per quanto riguarda il Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, ed in particolare la Tenuta di San Rossore, l’obiettivo è – al di là di alcuni eventi ed iniziative di particolare prestigio che saranno ospitati nel 2014 e che certamente contribuiranno a garantire ad esso una maggiore visibilità – valorizzare i suoi punti di forza in un’ottica di rilancio e promozione della sua immagine a livello nazionale; credo, in proposito, che l’Ente Parco si stia comportando molto bene, e che i frutti di tale lavoro si vedranno certamente nei prossimi anni.

A prescindere dalla eventuale venuta nella Tenuta di San Rossore di personaggi di caratura internazionale, come il Presidente Obama, occorre comunque puntare, per il futuro del Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli e della sua tenuta di eccellenza, su situazioni meno episodiche e più centrate su ciò che rientra nell’ordinarietà delle attività svolte dalle aree protette – che rappresentano d’altronde un modo alternativo, ma altrettanto valido, di esplorare un territorio e che nulla hanno da invidiare ad altre regioni – cercando di posizionarle opportunamente nella vasta cornice dell’offerta di turismo verde.»

L’assessore Bramerini ha infine ricordato che il Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, ha tutte le caratteristiche per inserirsi a pieno titolo nei grandi circuiti turistici, anche per la sua posizione strategica a pochi chilometri dall’aeroporto di Pisa, così come da molti altri centri abitati di un’area vasta che va dal lago di Massaciuccoli fino allo Scolmatore.

 

Manuele Braghero, capo dalla segreteria dell’assessore al turismo Cristina Scaletti, è poi passato ad illustrare i dati secondo cui il turismo legato all’ambiente in generale sarebbe un settore in costante crescita: l’incremento riguarderebbe in particolare due filoni – turismo culturale e turismo all’aria aperta – al secondo dei quali vengono ricondotte varie attività, da quelle in bicicletta all’escursionismo, dalla fruizione delle aree protette alle attività legate al benessere fisico e spirituale, dalle aree verdi alle emozioni che si possono vivere con esperienze a contatto con la natura.

«Per quanto concerne lo sviluppo del progetto speciale “Parchi e turismo” – ha sottolineato Braghero – la Regione Toscana interverrà dando supporto e aiuto in termini di conoscenza, di promozione e di “commercializzazione” del turismo ambientale nelle aree protette: dalla costruzione della migliore presentazione possibile dell’offerta di un parco in termini di servizi turistici, favorendo l’esportazione nel mercato turistico di tali prodotti e facendo sì che essi siano valorizzati in ogni occasione utile per avere un aumento delle presenze a livello nazionale e internazionale. Quando si parla di “turismo” nei parchi toscani dobbiamo essere in grado di proporre ai potenziali visitatori servizi ben funzionanti, posti eventualmente in relazione ad altre peculiarità che il territorio ha, come ad esempio enogastronomia, natura e sport, etc. Ognuno di tali aspetti dovrà essere esaminato in dettaglio, e si dovrà altresì comprendere quali siano le eventuali interconnessioni tra loro, oltre a fare in modo tale da offrirli ad un mercato già in crescita, nella prospettiva di un probabile incremento delle presenze.»

 

Soddisfatto il Presidente dell’Ente Parco, Fabrizio Manfredi, che ha voluto la partecipazione congiunta del Consiglio direttivo del Parco, convocato in seduta straordinaria, e del Comitato di presidenza della Tenuta di San Rossore, organo regionale con compiti di indirizzo: «Nei mesi scorsi, unitamente col Consiglio direttivo, ho definito con grande precisione quali siano i ruoli e i compiti che il Parco dovrà svolgere nei prossimi anni; sin dall’inizio ho sostenuto che il miglioramento e l’incremento dell’offerta turistica sostenibile rappresentino uno degli elementi cruciali, seppur nella consapevolezza dell’importanza delle altre missioni che l’Ente Parco si prefigge per il suo futuro. Per la sua posizione e le sue peculiarità, che lo rendono unico nel panorama regionale – così come, probabilmente, in quello nazionale – il Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli ha una naturale vocazione all’ospitalità, oltre a costituire un luogo ideale di studio, ricerca e formazione – grazie al suo stretto rapporto con Università, CNR e gli altri istituti di ricerca – e teatro per lo svolgimento di grandi eventi per l’appeal complessivo di cui storicamente la Tenuta di San Rossore ha sempre goduto: non a caso già adesso vengono continuamente avanzate all’Ente Parco, da parte della Regione Toscana e da molti altri soggetti, proposte perché essa sia sede di iniziative che hanno una certa connessione e un rapporto col contesto nel quale si sviluppano.

Il Parco ha tutte le caratteristiche necessarie per inserirsi in circuiti turistici di qualità, anche di livello internazionale, per la presenza al suo interno di servizi ben funzionanti: da quelli di visite guidate nelle varie tenute, da San Rossore alla Macchia lucchese – aspetti sui quali l’Ente ha già lavorato molto nello scorso anno, e altrettanto continuerà a fare nel futuro proprio nella prospettiva dello sviluppo più dettagliato del progetto “Parchi e turismo”, – alle varie strutture e attività come ippodromo, teatro e sport acquatici. Oltre alla definizione più puntuale dei “servizi” che il territorio del Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli è in grado di offrire ai potenziali visitatori, sarebbe comunque importante trovare il modo di sostenere, all’interno del PAER e dei suoi progetti, le imprese che operano all’interno dell’area protetta. Mi riferisco non solo a quelle del settore agro-zootecnico, che sono oltre duecento, ma anche a quelle di altre porzioni del mercato, come ad esempio gli operatori del settore balneare, che “sono” uno degli specchi del Parco: una delle criticità che riscontriamo a tal proposito, e per la quale le politiche regionali potrebbero essere di supporto, è riuscire a far sì che tali soggetti siano in piena sintonia con le politiche del Parco e ad esse si adeguino, in modo tale da dare opportuno risalto alle loro caratteristiche di qualità in termini di sostenibilità ambientale, mettere tali realtà a contatto con un appropriato target di utenti, e far così divenire la loro ubicazione all’interno di un’area protetta come un autentico valore aggiunto.»

 

La seduta del Consiglio direttivo e del Comitato di Presidenza è stata interessata da una serie di interventi nel corso dei quali hanno preso la parola, oltre ad alcuni membri dei due organi, anche il sindaco di San Giuliano Terme, Paolo Panattoni, e quello di Pisa, Marco Filippeschi, che ha ricordato che un’altra delle vocazioni del Parco e della Tenuta di San Rossore è legata al turismo della salute, oltre a quello naturalistico, non solo per la vicinanza alla città di per sé, ma anche per la presenza di servizi sanitari di alto livello.

Il Direttore del Parco, Andrea Gennai, ha infine presentato al Comitato di presidenza alcune proposte per la fruizione della Tenuta di San Rossore che erano già state discusse nel corso di una recente seduta del Consiglio direttivo (cfr. comunicato stampa al link: http://goo.gl/ukkjrh), e ulteriormente ampliate grazie al contributo di alcuni membri del Consiglio stesso; nel corso del confronto, tra i vari aspetti affrontati, era stata ad esempio manifestata, sempre in tema di turismo, la necessità di raggiungere San Rossore con mezzi pubblici, di utilizzare con mezzi ecologici il collegamento con l’omonima stazione ferroviaria, di costruire in futuro una passerella pedonale sull’Arno e in prospettiva anche sul Serchio per collegare porzioni di territorio attualmente separate le une dalle altre, e di valorizzare anche altri elementi dell’area protetta, attraverso il potenziamento della rete di itinerari e dei centri visita, per cercare di attivare circuiti virtuosi che potranno solo ottenere, quale risultato, che la tenuta di eccellenza del Parco acquisti una dimensione territoriale ancor più significativa. Tali idee dovranno essere recepite e sintetizzate nelle prossime settimane in una proposta organica che, per quanto di competenza dell’Ente Parco nella sua gestione diretta della Tenuta di San Rossore, si tramuterà in un atto di indirizzo sul quale dovrà deliberare lo stesso Consiglio direttivo.

(Visitato 35 volte, 1 visite oggi)

Rifiuti, passo indietro di Massarosa. Dopo la protesta slitta il pagamento della Tares

Consigliere comunale aggiunto, “un sopruso nei confronti di tutti i camaioresi”