Le dimensioni del pene sono un’ossessione di molti uomini e oggi parliamo delle tecniche per ‘allungare’ il pene, spiegando ovviamente che molto spesso non ce n’è alcun bisogno.

Le dimensioni del pene e le preoccupazioni degli uomini 

Nella puntata precedente abbiamo esaminato ogni aspetto del nostro “LUI” e avremmo razionalmente concluso come la questione “dimensioni” andrebbe, al di la di ogni leggenda metropolitana, ridimensionata. Tuttavia il senso di insicurezza o comunque il proprio percepito (complice la pornografia e la scarsa educazione sessuale) rendono lo stesso molto frequente negli ambulatori di andrologia sentir avanzare richieste di cure in merito alle possibilità di un SUO… allungamento.

Come allungare il pene

Per rendersi conto dell’entità del problema basta pensare come a ricorrere al bisturi (estrema, dolorosa, ratio..) per la crescita del pene e sentirsi più virili, nel 2011, sono stati ben 3.000 italiani. Un dato più che sorprendente se si considera che negli Stati Uniti si registrano in media circa 7.000 operazioni l’anno.

Queste richieste di allungamento del pene vanno sempre valutate con prudente attenzione, siano esse dipendenti da una oggettiva ridotta dimensione del pene (e abbiamo visto nella puntata precedente quanto raramente sia reale questa situazione), siano esse dipendenti dal desiderio di avere una dimensione maggiore rispetto a quella posseduta. Come era facilmente immaginabile sono invece molto, molto, ma davvero molto, rare le richieste di trattamento per ridurre le dimensioni del pene, non solo perché è poco frequente l’incidenza di dimensioni importanti, ma soprattutto perché dimensioni consistenti sono sempre viste come un gran pregio!

Cosa possiamo proporre a questi “angosciati” pazienti?

Terapie nutrizionali e comportamentali

  Intanto, a costo di apparire banali, trattandosi alla fin fine di di percorsi terapeutici di sviluppo e/o ricostituzione, è evidente che le condizioni fisiche e nutrizionali ben equilibrate possano aiutare, così come l’astinenza dal fumo, poiché il fumo con la sua specifica azione vasocostrittrice può ostacolare, oltre la stessa erezione (su questo importante argomento torneremo in future puntate), anche eventuali effetti, ammesso che ve ne siano, di terapie meccanico-farmacologiche o addirittura chirurgiche.

Ecco perché è sempre utile una alimentazione con cibi freschi e completi, non trattati, di buona digeribilità e senza eccessi, tra cui frutta (in particolare frutta rossa, quali i frutti di bosco, o ricca in vitamina C) e verdura, prodotti da grano integrale, pesce e carne, olio di oliva extravergine. Evitando cibi troppo elaborati o trattati ed eliminando i cibi che inducono allergie o intolleranze quando queste hanno base non curabile.

foto by http://www.flickr.com/photos/brocha/
foto by http://www.flickr.com/photos/brocha/

Una buona ’attività fisica generale mantiene, inoltre, efficiente il sistema cardiovascolare e scheletrico-muscolare, concorre al rilassamento ed al sonno equilibrato, mantiene equilibrato il peso corporeo ed efficiente la distribuzione energetica corporea.

Vi sono poi, in particolare, esercizi di ritonificazione pelvica (ne parleremo più dettagliatamente in future puntate quando affronteremo temi come la EIACULAZIONE PRECOCE o la INCONTINENZA URINARIA) che hanno l’obiettivo di migliorare i flussi ematolinfatici dell’area pelvica ed il tono ed il controllo della muscolatura perineale.

È evidente come dieta ed esercizio fisico non possano in se aumentare le dimensioni del pene ma oltre che tonificare TUTTI i tessuti e quindi anche quelli penieni, possono indirettamente aiutare, se non altro, da un punto di vista ottico: in effetti eliminare il grasso in eccesso risulta particolarmente utile perché quando si è in sovrappeso, il grasso va a depositarsi alla base del pene facendolo apparire relativamente più piccolo.

Terapia sessuologica

  Un significativo numero di uomini sviluppa una alterazione percettiva della forma e delle dimensioni del pene su base psicologica e/o relazionale (non c’ è niente di più devastante per l’ego di un maschietto che intuire una certa insoddisfazione da parte della partner in questo… settore), i cui motivi è sempre opportuno approfondire: non c’è niente di peggio che operare un paziente e poi non vederlo soddisfatto perché in realtà i veri motivi della insoddisfazione erano ben altri che non paio di centimetri in più o in meno… Ed in effetti le statistiche parlano di numeri insolitamente alti di pazienti insoddisfatti dell’esiti degli interventi chirurgici di allungamento del pene. Forse un maggior approfondimento della cause della insoddisfazione avrebbe potuto evitare molte di queste operazioni.

Nell’approccio sessuologico gli interventi possono essere i più disparati: dal semplice confronto dialettico, all’insegnamento di attività di deconcentrazione e recupero delle percezioni sensoriali corporee, a percorsi psicosomatici (ad es: shiatsu-ayurvedici) opportuni per il riequilibrio ed il rilassamento, o, spesso necessario, con un lavoro di recupero della comunicazione di coppia. Tale parte del percorso terapeutico non esclude comunque il trattamento organico di incremento o decremento dimensionale del pene o di correzione delle curvature.

Allungamento del pene, Terapie meccaniche:

statua Java (foto by http://www.flickr.com/photos/isawasi/ )
statua Java (foto by http://www.flickr.com/photos/isawasi/ )

  Benchè i giornali destinati a un pubblico maschile, le radio e i siti Internet pullulino di pubblicità di dispositivi, farmaci, pesi, esercizi e persino interventi chirurgici che pretendono di aumentare la lunghezza e la larghezza del pene, i prodotti e gli interventi per aumentare le dimensioni del pene sono in realtà poco conosciuti, possono essere costosi e pericolosi, e troppo spesso sono in realtà semplici truffe. Finora nessuna ricerca scientifica ha dimostrato la sicura efficacia dei metodi non chirurgici per l’allungamento del pene. Le tecniche pubblicizzate possono causare lesioni al pene e alcune di esse potrebbero persino provocare l’impotenza. Quindi pensateci due volte prima di provarle!

Tra di essi ricordiamo:

Tecniche di compressione manuale (Jelqing).

In questi esercizi si usano entrambe le mani per stringere il pene e forzare la circolazione dalla base al glande. Questa tecnica può essere più sicura rispetto agli altri metodi, ma può comunque causare dolore o lesioni anche permanenti. Non esistono ricerche scientifiche che dimostrino l’efficacia di questa tecnica.

Esercizi di stretching con i pesi.

Questi esercizi, che comportano l’uso di pesi attaccati al pene non eretto, possono causare lesioni permanenti. Nessuna ricerca ne ha finora dimostrato l’efficacia. Tra questi ha una certa fama (ma la fama non equivale sempre ad efficacia) la l’extender a scorrimento. Strumento semplice con cui il pene è fissato sotto al glande, con due lacci di silicone, ad un piastrina concava che scorre su due guide fissate a una base ad anello appoggiata al pube e a una barra terminale. La distanza tra la base e la barra terminale definisce il carico di trazione sul corpo penieno.

Pompe a vuoto per l’allungamento del pene

i cosiddetti Vacuum, sono strumenti costituiti da un cilindro in materiale plastico con una base chiusa e connessa ad una piccola pompa aspirante, una base aperta dotata di guarnizione per il blocco alla base del pene. La quantità e il tempo di aspirazione da parte della pompa determinano il grado di estensione e espansione del pene intero per riempimento ematico dei corpi cavernosi, spongioso e del glande. Le pompe a vuoto fanno affluire il sangue al pene, rendendolo più turgido, quindi a volte sono usate per curare l’impotenza (disfunzione erettile). Usarle più spesso, o per un periodo maggiore rispetto a quello per la cura dell’impotenza, può danneggiare i tessuti elastici del pene, causando problemi di erezione. Usare una pompa a vuoto può dare l’impressione di avere un pene più grosso, ma i risultati di rado sono definitivi.

Terapia farmacologica. 

Diciamo subito che anche in questo caso nessuno di questi prodotti si è dimostrato sicuramente efficace, anzi alcuni potrebbero addirittura essere pericolosi. La terapia farmacologica comprende trattamenti ormonali, che qualora intrapresi devono essere fatti sotto stretto controllo medico; trattamenti con integratori e fitoterapici, che se non altro sono meglio gestibili ma che, è intuitivo, hanno più che altro una azione di stimolo generalizzato al trofismo e alla funzione penieno-genitale ma che ben difficilmente possono influenzarne il.. volume; il trattamento immunotissulare da impiegare, molto teoricamente, come supporto ai primi due.

Nello dettaglio possiamo ricordare:

terapia ormonale con DHT (androstanolone)

l’ormone è la forma attiva del testosterone e va impiegato con attenzione e sotto controllo medico. Viene applicato in forma di gel ad alto assorbimento sul pene; in teoria induce uno stimolo diretto allo sviluppo delle componenti dei corpi cavernosi e del glande portando, secondo alcuni studi, in sei mesi di trattamento a incrementi tra il 10% ed il 15%. Tra le varie ipotetiche terapia è l’unica che abbia davvero un qualche senso farmacologico ma richiese costanza, potrebbe avere effetti collaterali ed è pure abbastanza costosa.

terapia ormonale con GH endocavernoso

l’ormone della crescita ha durante lo sviluppo una azione di stimolo allo sviluppo del pene. Alcuni autori ne propongono l’utilizzo locale con iniezione endocavernosa; richiede l’attento controllo dell’andrologo che dovrà anche eseguire le iniezioni e l’uso è limitato dall’elevato costo del prodotto, oltretutto anche in questi casi senza assoluta garanzia di successo.

terapia fitoterapica

Il razionale del loro utilizzo, se non altro in genere innocuo e meno costoso rispetto ai precedenti, starebbe nel sostenere il trofismo della rete vascolare pelvico-peniena favorendo così il necessario flusso di sangue verso il pene con azione espansiva. Tra i fitoterapici principali sono impiegabili il ginseng asiatico, la damiana, la catuaba, il ginko biloba, la muira puama, il guaranà, la maca.

terapia amminoacidica con arginina e lisina

Questi due amminoacidi hanno elevata attività di stimolo alla secrezione del GH (l’ormone della crescita e del trofismo) e quindi concorrono indirettamente a fornire un adeguato stimolo trofico al pene. Questo naturalmente non garantisce in se nessun aumento dimensionale..

terapia immunotissulare (SAT)

L’immunoterapia è basata sulla somministrazione (per supposte o talvolta per microiniezioni intradermiche della componente Fab di anticorpi antitissulari specifici (ottenuti da cavalli opportunamente allevati, sensibilizzati con estratti da organi suini, i più simili per composizione a quelli umani) che agiscono sui tessuti bersaglio riequilibrando la funzione alterata. Qui si entra davvero nel mondo dell’ipotetico ed il rischio di averne un effetto solo placebo è particolarmente alto.

 Allungamento del Pene: Metodi chirurgici. 

Nel tempo sono state ideate diverse tecniche chirurgiche, ma tutte da proporre al paziente solo dopo attenta e prudente esposizione del rapporto rischi\benefici. Basterà ricordare come abbastanza recentemente l’Associazione Americana degli Urologi, la Società Americana di chirurgia plastica estetica e la Società dei chirurghi plastici (ASPS) hanno sollevato rilevanti perplessità in merito agli interventi estetici di allungamento del pene. Ed in effetti, ad oggi non si ha una valutazione unanime sui risultati, rischi e complicazioni che permetta di ottenere un indirizzo univoco sugli interventi di allungamento\ingrossamento del pene.

Uno degli interventi di allungamento più utilizzati è la Plastica del legamento sospensore del pene che comporta il taglio dei legamenti sospensori che attaccano il pene all’osso pubico. Il razionale dell’intervento è basato sul fatto che il legamento sospensore del pene, per posizione di ancoraggio allo stesso o per sua dimensione, trattenga una piccola parte (circa 1-2 cm) del pene nel piano cutaneo del pube. Se vengono tagliati i legamenti, il pene può apparire più lungo semplicemente perché una parte maggiore sporge. La procedura prevede l’allungamento del legamento con tecniche diverse che mirano a rendere stabile l’effetto, ma purtroppo ciò non è garantito in quanto la reazione cicatriziale nel tempo tende a recuperare gran parte dell’allungamento prodotto annullando di fatto il risultato; in ogni caso l’effetto è reale solo per il pene flaccido ed è compreso tra 1 cm e 2 cm. Infine l’effetto sempre presente ed indesiderato è l’ampliamento dell’angolo di erezione che può portare il pene a divenire orizzontale o inclinato in basso. In pratica accade che durante l’erezione, il pene turgido non punta a novanta gradi o più ma verso terra e può essere instabile e assumere curvature anomale.

CHIRURGIA  Alcuni interventi ( i cosiddetti impianti di filler sottocutanei) permettono di aumentare la circonferenza del pene aspirando il grasso da un’altra parte dell’organismo e iniettandolo, con tecniche diverse, nel pene. Indipendentemente dalla tecnica usata tali impianti danno spesso luogo a reazioni infiammatorie importanti, non sempre sono stabili e sovente in 6-12 mesi si riassorbono completamente o talvolta lasciando residui sparsi e nodulari. Una ulteriore tecnica è la lipoaspirazione pubica e la plastica cutanea pubica. Nei soggetti obesi o sovrappeso, soprattutto con il passare del tempo, si stabilizza una discreta quantità di grasso, difficilmente eliminabile con il controllo alimentare e l’attività fisica, nel triangolo pubico e talvolta a ciò si associa anche una caduta in basso della cute espansa dal grasso; l’esito è l’inglobamento di parte del pene con riduzione visuale delle sue dimensioni specialmente in flaccidità; in diversi casi questa condizione dà luogo a parafimosi o fimosi infiammatoria che chiude il glande nel prepuzio peggiorando ulteriormente l’immagine (oltre che lo stato di salute); in relazione alle condizioni obbiettive si procede alla lipoaspirazione ed eventualmente alla plastica riduttiva della cute con esposizione del pene reale posseduto.

la corpoplastica incrementale

è una procedura ad alto rischio poiché prevede la sezione laterale dei due corpi cavernosi e l’inserimento tra i due margini di ciascun corpo così ottenuti di una fetuccia di un derivato semisintetico che può apportare in generale sino a 2 cm per lato di incremento della circonferenza; l’esito, ove non intervango problemi vari nella cicatrizzazione, è stabile permanentemente. Lo stesso prodotto è usato per incrementi in lunghezza con il suo inserimento anulare e capacità di incrementare le dimensioni del pene da 2 a 4 cm con l’inserzione di uno o due anelli della fettuccia; il problema aggiuntivo è legato alla espansione brusca dell’uretra e del relativo corpo spongioso che potrebbe non seguire quella dei corpi cavernosi inducendo instabilità e curvatura ventrale. Con un’altra tecnica, infine, un lembo di pelle della zona pubica viene trapiantato sul pene: quest’intervento può causare deformità gravi, ad esempio la crescita di peli sulla base del pene, la formazione di cicatrici e altri problemi.

Va detto come una ricerca dell’urologo americano Wessels rivela infatti che i pazienti con dimensioni del pene medie e sogni da superdotati restano spesso delusi dall’intervento chirurgico.

foto by http://www.flickr.com/photos/paulinaclemente/
foto by http://www.flickr.com/photos/paulinaclemente/

 Per concludere:

vi sarete, a questo punto, resi ben conto come non esista alcun modo sicuro ed efficace per aumentare le dimensioni del pene. Non è, tuttavia, neppure cosa buona rimanere nel dubbio o peggio nel tormento. Le ricadute negative sulla propria vita sessuale e sopratutto sulla serenità di coppia rischiano di essere molte e serie.

E allora qualche consiglio, VERO, si può certamente dare:

Comunicate con la vostra partner! Dimenticare le abitudini consolidate e riuscire ad avere un dialogo sulle proprie necessità o preferenze può essere difficile. Se ci riuscite, però, non rimarrete delusi: anzi rimarrete sorpresi dalle “scintille” della vostra vita sessuale rinnovata. Fate attenzione alla forma fisica. Cercate di migliorare il vostro aspetto in generale. Se fate attività fisica regolarmente, noterete la differenza. Una forma fisica migliore non solo ottimizza il vostro aspetto, ma vi permette di avere più forza e resistenza durante i rapporti. Dimagrite. Le dimensioni che contano di più sono quelle della pancia, e non quelle del pene! Se la pancia sporge sopra ai genitali, sembra che il pene sia più piccolo e più corto. La pancia può nascondere la parte superiore del pene, tutta o in parte, quindi è opportuno e utile raggiungere e mantenere il peso forma. Depilatevi. Se la peluria pubica alla base del pene è eccessiva, il pene sembra più corto, quindi depilatevi. Depilarsi può anche essere utile per aumentare la sensibilità intorno alla base del pene. Consultate un medico o uno psicologo. Sentirsi insoddisfatti per le dimensioni del pene è un problema frequente. Il Medico di famiglia, l’Andrologo, l’Urologo vi potranno aiutare. Molti uomini si sentono meglio se vengono rassicurati di essere “normali” o se ricevono consigli su come soddisfare la partner anche senza ricorrere ad interventi cosmetici. E comunque se proprio il problema periste con prudenza e onestà qualche cura si può intraprendere.

Le dimensioni del pene non influenzano ne la virilità, ne la sessualità. Gli uomini sono spesso preoccupati, se non addirittura complessati, per le dimensioni del loro pene, soprattutto a riposo, poiché temono la reazione delle partner o anche degli altri uomini in situazioni di nudità. Molti uomini ritengono di avere le dimensioni del pene limitate e che aumentarne le dimensioni possa renderli più esperti e desiderati durante i rapporti: nella maggior parte dei casi, invece, le dimensioni del pene sono nella media. Anche se il vostro pene è più piccolo della media, il problema potrebbe essere meno grave di quanto pensiate. Prima di ricorrere a tecniche lunghe, costose o pericolose che al massimo possono avere effetti trascurabili, prendete in considerazione i 5 punti sopra suggeriti. A meno che il partner vi dica esplicitamente il contrario, siete adeguati così come siete.

Capire le esigenze emotive e fisiche e i desideri del partner probabilmente è molto più utile per migliorare la relazione che non cercare di cambiare le dimensioni del pene.

 “Quel che l’uom vede, Amor gli fa invisibile, e l’ invisibil fa vedere Amore” (Ludovico Ariosto)

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Il DR. Luca lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzi:[email protected]

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