VIAREGGIO. “Mi duole dirlo ma la risposta del presidente del Consiglio Enrico Letta è priva di qualsivoglia giustificazione, non solo dal punto di vista morale ma ancor più dal punto di vista giuridico. Non sono parole mie ma concetti espressi a chiare lettere dal codice di procedura penale”. Lo scrive il presidente del Consiglio Comunale di Viareggio, Chiara Romanini, commentando la lettera del premier Letta per spiegare perché la presidenza del Consiglio non è parte civile al processo sulla strage di Viareggio.

“Non costituirsi parte civile equivale a ritenersi soddisfatti di un’offerta economica ricevuta o in ricevimento – aggiunge – lo stato (volutamente a lettere minuscole), non lesinò la passerella nei giorni immediatamente successivi, non mancò ai funerali. È mancato nel momento più difficile, quando doveva stringere a sé i suoi concittadini feriti, quelli che pagano le tasse e che si sentono italiani, e che avevano bisogni di sentirsi protetti nel momento della battaglia”.

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