VIAREGGIO. Nuova puntata di FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. Questa settimana l’articolo è firmato da Ornella Giusti, insegnante di psicologia-pedagogia-filosofia.

Indifferenza e solidarietà; i “ contrari” del quotidiano

Gli ultimi  eventi  catastrofici e luttuosi causati da fenomeni naturali di grandi dimensioni, e non solo,  occupano ampio spazio nei telegiornali , nei quotidiani, nei messaggi dei social media. Accanto al numero delle vittime e all’entità dei danni compare la solidarietà, sotto forma di aiuto diretto offerto dalle diverse organizzazioni, ma anche dalle persone comuni, giovani, studenti, che si mettono a disposizione di chi ha bisogno. E’ azione solidale anche quella che prevede la possibilità di donare con un sms la cifra di uno e/o due euro. Si tratta di una solidarietà a tempo dal momento che la donazione può essere fatta entro la data stabilita dagli enti organizzatori. Tuttavia il tempo è misura di ogni tipo di solidarietà, perché una volta spenti i riflettori sulla scena delle catastrofi, gran parte dei progetti di risanamento del territorio e di ricostruzione è destinata a rimanere tale. Le cronache degli avvenimenti passati lo testimoniano, l’Aquila è uno dei tanti esempi.

La solidarietà , un modo di sentire, agire, pensare in funzione della parte migliore di se stessi e verso gli altri, è esposta al rischio di essere sovrastata dall’indifferenza, che è esattamente il suo contrario e coesiste con la solidarietà, anche quando è questa ad occupare le cronache. A fianco dei volontari ci sono gli sciacalli, a fronte di atti generosi e responsabili di chi dona gli organi ci sono casi di pirateria stradale. E’ una questione antica quella di stabilire se la natura umana sia buona o cattiva. Oggi la capacità di provare dissenso emotivo, di ribellarsi all’indifferenza è propria di molti ma non di un numero sufficiente per  far considerare la solidarietà una risorsa sociale, promotrice di una migliore rete di relazioni tra le persone tutte. Così mentre le neuroscienze spiegano che l’indifferenza, che allontana dall’impegno, dal dovere, come dalla percezione della sofferenza, può essere attribuita ad una ridotta dimensione di una zona cerebrale, capace di riconoscere le emozioni,  Papa Francesco dichiara che l’indifferenza è una caratteristica globale.

È certamente un problema aperto  quello di dare una risposta alla diffusione di un comportamento che ha come caratteristica principale la mancanza di interesse alla sofferenza,  di una corretta valutazione del rischio, del rispetto per se stessi per gli altri e per l’ambiente.

La solidarietà non sembra far parte del patrimonio culturale che viene trasmesso. Siamo tutti figli dell’istruzione e dell’educazione, ma le agenzie che le dispensano, famiglia, scuola, media sono impegnate ad assicurare il sapere,  sotto forma  di informazioni utili a garantire una possibile spendibilità sul mercato del lavoro. Nella scuola, la preoccupazione principale di troppi adulti è per i risultati scolastici che è in poche parole la valutazione dei contenuti imparati, una valutazione assai lontana dal misurare se e come questi contenuti si siano o possano essere trasformati in strumenti  di riflessione, pensiero innovativo, capacità di lettura che va oltre le righe perché deve essere prima di tutto lettura dello sguardo degli altri, apertura di uno spazio relazionale, di confronto diretto sui problemi tutti, a partire da quelli individuali per renderli progetti da risolvere insieme. Questo aspetto assai meno considerato dell’insegnamento ed apprendimento è in realtà fondamentale perché consente l’esercizio, l’addestramento della capacità psicologica che si forma proprio a contatto con gli altri. Se l’unico metro della propria esistenza è il sapere oggettivo , l’indifferenza finisce per essere il suo comportamento specifico. Il vero sapere, costruttivo del soggetto come persona e come cittadino, comincia  dal riconoscimento dell’altro a partire dallo sguardo per arrivare allo scambio, alla collaborazione. E’ questa relazione che “…determina , ben al di là del contenuto concreto  dell’apprendimento, sia come gli individui impareranno a pensare che come vengono condivisi ed usati i  depositi culturali, la somma totale dei singoli pezzi di  abilità e conoscenza” (M.Mead) Un piano di difesa per contenere il fenomeno dell’indifferenza a favore della solidarietà come valore sociale. Non è un progetto che tutela i cittadini ed il territorio da catastrofi naturali ma forse forma persone meno disposte a lasciar perdere e a dimenticare i disastri quando la cronaca non ne parla più.

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FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

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