Come ogni fine settimana la rubrica “Felicemente” si dedica alle domande dei lettori:

Io e mio marito abbiamo intenzione di separaci ma ancora non ne abbiamo parlato con nostra figlia. Avremmo bisogno di capire come poterci approcciare e come poter affrontare l’argomento…

Cari genitori, non conoscendo nello specifico la vostra situazione cercherò di rispondervi affrontando il tema in modo generale… ogni situazione è però diversa dalle altre e necessita di modalità specifiche.

Normalmente i figli, anche molto piccoli, si accorgono molto presto quando le cose tra mamma e babbo non vanno. Il fatto che non chiedano niente, spesso non significa che non capiscano o che siano indifferenti; significa invece che sentono di non poter toccare quell’argomento che risulta essere molto doloroso per i genitori. Il silenzio però può suscitare nel figlio fantasie e preoccupazioni che generano frequentemente rappresentazioni peggiori rispetto alla realtà. Spesso succede anche che si colpevolizzino per ciò che sta accadendo.

È importante quindi che insieme i genitori spieghino il momento che la loro famiglia sta affrontando, utilizzando un linguaggio consono all’età del bambino (se piccolo può essere utile l’uso di racconti), chiarendo che la separazione avviene come moglie e marito, ma che il babbo e la mamma continueranno ad esserci; il figlio dovrebbe avere la percezione di poter parlare dell’argomento e fare tutte le domande che ha, avendo lo spazio per poter esprimere le proprie emozioni. È importante assumere un atteggiamento positivo, che trasmette la sensazione di poter superare quel momento (che i genitori hanno la situazione sotto controllo), facendo capire che è difficile e doloroso, ma che insieme è possibile farcela.

I figli non desiderano di certo la separazione dei loro genitori… ma li ameranno al di là dei loro limiti o delle situazioni dolorose, nella misura in cui potranno, nei tempi lunghi, riconoscere di aver ricevuto e di aver costituito il centro dell’attenzione e dell’impegno dei loro genitori.

Dr.ssa Federica Piccinelli | [email protected]


Salve Dott.ssa Ricci, sicuramente sono tra quelle che preferiscono non fare l’amore. Ormai non riesco più ad avere rapporti come prima. Mi fa molto male e così anche la voglia è scomparsa. Mio marito si lamenta, a volte insiste, altre fa finta che non esisto. La mia vita di coppia è praticamente inesistente. Quando provo a fare l’amore cerco di resistere al dolore ma dopo i rapporti sono spossata e con dolori ovunque. Ho paura che mio marito mi lasci e non so come gestire questa situazione, non lo faccio a posta ma sembra che lui non riesca a capire. La prego di consigliarmi cosa posso fare. Grazie M.

Salve M., capisco la situazione e mi dispiace molto per quello che sta vivendo. Purtroppo, come ho scritto nell’articolo, anche la sfera sessuale è molto colpita dalla fibromialgia. È difficile fare l’amore se si ha dolori o se si ha paura di averne durante i rapporti. Fare l’amore dovrebbe essere un momento di intimità che dona benessere e rilassamento generale e non un momento che genera stress. Purtroppo il rischio è che si generi un circolo vizioso di mantenimento in cui l’ansia anticipatoria, che accompagna il momento prima di fare l’amore, mette in tensione i muscoli; tale tensione, di conseguenza, alimenta e peggiora i dolori durante e dopo il rapporto. In questo caso la comunicazione all’interno della coppia è necessaria. L’amore si fa in due: solo insieme al partner è possibile imparare a gestire queste criticità. In aiuto può esserci la psicoterapia di coppia, durante la quale si insegna a comunicare, a capirsi e in questo caso a trovare nuove strategie di approccio intimo e gestione delle difficoltà.

È altresì importante parlarne con il medico di riferimento al fine di indagare specifiche problematiche organiche o fisiche che rendono difficoltoso avere un rapporto sessuale.

Dr.ssa Alessia Ricci | [email protected] | www.alessiaricci.com

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FeliceMente fibromialgia separazione

ultimo aggiornamento: 25-06-2017


Sesso e Fibromialgia