VIAREGGIO. Fino a qualche tempo  fa la Migliarina era un quartiere vivo, con negozi aperti e gente che andava e veniva. Oggi è una lunga fila di saracinesche abbassate, cartelli di affittasi e vendesi.

È andato letteralmente a farsi benedir nel giro di un paio di anni il commercio nelle periferie della città di Viareggio. Un esempio è via Ciabattini, una delle strade che attraversano il quartiere della Migliarina. Un tempo (ma non decenni fa, solo 24 mesi fa) la strada era un pullulare di negozi. A parte l’intramontabile Conad, oggi è rimasto solo un bar (Sabrina), un centro estetico e poco altro. Uno dopo l’altro sono spariti e chiusi il bar del ‘mitico’ Oscar e della sua infaticabile moglie, la pizzeria che si trovava subito dopo che a pranzo e cena era sempre piena. Poco oltre ha chiuso anche il negozio di modellismo e, salvo il bar Sabrina, ha chiuso anche la gastronomia che negli ultimi anni aveva più volte cambiato gestione. Si salvano in pochi.

Colpa della crisi, certo, ma anche degli affitti non certo abbordabili. Ma forse la colpa è anche di chi, negli anni, ha lasciato che la Migliarina, come tanti altri quartieri di Viareggio, restasse abbandonata a se stessa. Le strade sfatte, i marciapiedi che sembrano essere stati bombardati di recente, parlano da soli. Così come i due parchi pubblici che si trovano ai due lati del quartiere: erba alta, escrementi di cani, panchine scempiate dai vandali. A chi, obiettivamente, verrebbe voglia di investire in un attività commerciale in un posto così? Eppure residenti e commercianti della Migliarina, così come quelli del Terminetto o del Varignano, pagano esattamente le stesse tasse di chi ha la fortuna (fortuna?) di abitare in centro o in zona Passeggiata.

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