Nono appuntamento con DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini. Nella puntata di oggi affronterà il tema dell’infertilità maschile.

QUANDO NON ARRIVA LA CICOGNA.. COSA FARE

Nella nostra ultima chiacchierata settimanale abbiamo visto quanto imponenti siano i numeri che riguardano l’infertilità di coppia e quanto rilevante sia la percentuale dei casi in cui è proprio il maschietto a dover essere chiamato in causa.

E abbiamo anche visto come questa specie di epidemia sia in progressiva espansione con il passare dei decenni, complici gli stili di vita, l’inquinamento, le malattie.

Ma fortunatamente la ricerca porta a nuove soluzioni e nuove terapie che possono efficacemente assistere le coppie in un percorso che non deve, comunque, mai essere sottovalutato.

Per gli uomini come per le donne è il caso di sottoporsi ad un esame di controllo della fertilità se dopo 12 mesi di rapporti sessuali non protetti, atti al concepimento, non si sia ancora verificata una gravidanza.

Come già più volte ricordato oggi ben sappiamo come, diversamente a quanto si credeva un tempo, le cause del mancato concepimento in una coppia riguardano il maschio in almeno il 50% dei casi. Fino a qualche tempo fa, ma nepure troppi anni indietro, la sterilità maschile erà un TABU’.

Per superare questo pregiudizio si è dovuti uscire dalla falsa idea che sterilità fosse uguale a mancanza di virilità.

Eppure ancor oggi solo il 10% degli uomini in età fertile fa visita ad un medico Andrologo.

E’ questo specialista che, attraverso un accurato iter diagnostico, può individuare le cause del problema ed il trattamento medico e/o chirurgico più appropriato per il paziente infertile.

TERAPIA MEDICA

  • In caso di patologie che comportino alterazioni ormonali, l’andrologo potrà valutare la prescrizione di una terapia medica finalizzata a ripristinare i delicati equilibri dell’asse ormonale riproduttivo maschile, avvalendosi ad esempio dell’uso delle gonadotropine (FSH e LH/hCG) o del GnRH (Gonadotropin Releasing Hormone o ormone di rilascio delle gonadotropine) o, direttamente dell’Ormone Testosterone.
  • In alcuni casi, come per esempio nel soggetto obeso, diabetico o affetto da sindrome metabolica, che presenti una ridotta fertilità ed ipogonadismo ipogonadotropo, si può valutare un trattamento con farmaci antiestrogeni o inibitori dell’aromatasi, che, se opportunamente prescritti, sono in grado di ripristinare normali valori ormonali e quindi la potenziale fertilità.
  • Già sappiamo che in ben il 30% circa dei casi di infertilità maschile non è possibile individuare la causa dell’infertilità e delle alterazioni del liquido seminale (infertilità idiopatica) e quindi dare una terapia specifica; vengono quindi solitamente consigliati e prescritti i relativamente celebri integratori con capacità antiossidante, per esempio la carnitina, l’arginina, alcune vitamine e altre sostanze come lo zinco e il coenzima Q10.TERAPIA CHIRURGICA
  • Per quanto riguarda la terapia chirurgica, oltre agli interventi preventivi dell’infertilità maschile, quali l’orchidopessi per il criptorchidismo o per la torsione testicolare, da effettuare in età infantile o adolescenziale, le procedure disponibili comprendono
  • la correzione del varicocele (e su questa importante patologia, vittima di troppe leggende metropolitane, torneremo in una puntata dedicata ad hoc..) ,
  • la ricanalizzazione delle vie seminali
  • e il recupero di spermatozoi per le procedure di procreazione medicalmente assistita (TESA).

Queste le prescrizioni medico\chirurgiche dell’Andrologo e dell’Urologo.

Abbiamo però spesso parlato di stili di vita vi sono, e allora permettetemi di aggiungere alcuni…

CONSIGLI PER TUTTI:

A LETTO

• Fatelo con gioia. Un serio e approfondito studio dell’ Università inglese di Sheffield ha dimostrato che il sesso divertente e soddisfacente può incrementare del 50% nell’uomo la produzione di spermatozoi!
• E fatelo spesso. Il sesso due o tre volte la settimana è il segreto per mantenere alte sia la quantità sia la qualità degli spermatozoi. Senza fare troppi calcoli che finirebbero per turbare l’armonia della coppia e provocare stress, nocivo per la spermatogenesi, la regola è di avere rapporti con una certa regolarità, senza alternare frequenze elevatissime a lunghi periodi di astinenza. Tra l’altro, evitare l’eiaculazione per molti giorni fa aumentare il rischio di prostatite, cioè l’infiammazione alla prostata, che non fa bene alla fertilità.
• Quando serve, usate il preservativo. Può sembrare paradossale ricorrere a un metodo anticoncezionale per aumentare le probabilità di diventare padri! Il profilattico, però, ha una funzione fondamentale, ed è quella di barriera alle malattie sessualmente trasmesse. Quando si hanno rapporti occasionali bisogna proteggersi! Infezioni come blenorragia, clamidia,, Micoplasma si contraggono attraverso i rapporti e possono anche compromettere la fertilità.

A TAVOLA

• Mangiate molta frutta e verdura. Una recente ricerca spagnola esalta la dieta ricca di vegetali come sostegno alla fertilità del maschietto. I ricercatori hanno hanno scoperto livelli di fertilità più alti negli individui che mangiavano con regolarità agrumi, peperoni, spinaci, ecc. I vegetali essendo ricchi di vitamine, acido folico, fibre, riescono a ridurre il livello di stress ossidante che deteriora la qualità dello sperma.

Quindi avanti con due porzioni di verdura e tre di frutta al giorno!
• Andateci piano con la cucina piccante. E’ sempre opportuno non abusare di pepe, peperoncino (in realtà sul peperoncino le opinioni non sono univoche e sarà materia di approfondimento in uno dei nostri prossimi appuntamenti..) e spezie in genere. Questi alimenti possono talvolta favorire fenomeni di prostatite con le già note conseguenze negative sulla fertilità.
• Mantenete il peso forma. Un dettagliato studio americano ha messo in luce la relazione fra aumento del peso corporeo e rischio di sterilità maschile: ogni dieci chili in eccesso, la fertilità si ridurrebbe del 10%!
Ma anche gli uomini sottopeso rischiano: secondo una ricerca nord-Europea gli individui con un indice di massa corporea inferiore alla media presentano una riduzione di un terzo del numero di spermatozoi rispetto a chi è normopeso.

Insomma non ingozzateli questi poveri spermatozoi ma neppure affamateli!

AL LAVORO E NEL TEMPO LIBERO

• Vestitevi comodi. Portare pantaloni o slip troppo attillati potrà anche essere, da taluni, considerato esteticamente accattivante (?!) ma non è una buona abitudine per i “gioielli di famiglia” perché può provocare un surriscaldamento dei testicoli.

Su questo importante argomento torneremo quando tratteremo specificatamente del varicocele ma fin da ora è bene ricordare come per produrre spermatozoi validi i testicoli maschili abbiano bisogno di una temperatura relativamente fresca rispetto al resto del corpo: intorno ai 34 gradi. Non a caso per mantenere costante tale temperatura i testicoli sono accolti non dentro il corpo (come sarebbe in fondo in fondo più.. comodo..) ma nello scroto, sacchetto magari anche un po’ antiestetico ma che proprio perché (la natura non fa niente a caso..) staccato dal resto del corpo funziona come una sorta di climatizzatore mantenendo i testicoli all’… aperto..

Con jeans attillati, lo scroto finisce per entrare troppo in contatto con il corpo, che ha una temperatura di circa 37 gradi e la produzione di spermatozoi ne risente. Per lo stesso motivo, meglio i boxer dello slip aderentissimo.
• Non appoggiate il computer portatile (o altre fonti di calore) troppo a lungo sulle gambe. È un’abitudine piuttosto diffusa negli aeroporti, sui treni o sulle panchine al parco: lavorare tenendo il laptop sulle gambe. Con la stessa logica delle mutande e jeans troppo stretti, una ricerca americana ammonisce di evitare il contatto eccessivamente ravvicinato col pc, perché essendo una fonte di calore e a lungo andare potrebbe influire negativamente sulla produzione degli spermatozoi. Senza comunque esagerare troppo con le paure..
• Dedicatevi a un’attività antistress. Lo abbiamo già detto e ripetuto nella puntata precedente: una situazione prolungata di tensione nervosa mette in moto una serie di reazioni biochimiche che possono portare ad un calo del testosterone, il più importante ormone sessuale maschileDedicarsi ad attività distensive (poco importa che si tratti del mitico yoga, o di leggere un bel libro o di gustarsi un bel film) migliora il nostro equilibrio ormonale e quindi la nostra fertilità.
• Camminate mezz’ora ogni giorno. Una moderata ma regolare attività fisica, come una camminata a passo spedito per 30 minuti al giorno, favorisce una migliore ossigenazione dei tessuti, facilità la buona condizione fisica, migliora la circolazione sanguigna anche a livello pelvico e aiuta a scaricare le tensioni.
Moderazione, invece, con la bicicletta: I microtraumi al perineo (il tratto fra i testicoli e l’ano) possono essere corresponsabili delle famigerate prostatiti (ma dato l’altissimo interesse dei nostri numerosissimi ciclisti amatoriali al binomio bicicletta-prostata sull’argomento torneremo in una futura puntata).
• State lontani dai vizi. Bacco e tabacco ( ..venere.. dipende..) riducono il futuro papà in cenere. Stando ai risultati di uno studio sud-americano gli abituali consumatori di alcoolici e sigarette hanno minore quantità di spermatozoi. Da notare che i due effetti negativi si potenziano a vicenda: chi beve poco ma fuma presenta lo stesso rischio di un forte bevitore; chi fuma meno di 20 sigarette al giorno ma anche beve ha rischi simili ai fumatori più incalliti.

“ABBIAMO LA TERRA IN EREDITA’ DAI GENITORI, MA IN AFFITTO DAI FIGLI”  Proverbio Indiano

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Il DR. Luca lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzo: [email protected]

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ultimo aggiornamento: 29-11-2013


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