VIAREGGIO. Sette anni: tanto durerà in futuro la presidenza del Premio Letterario Viareggio Rèpaci, incarico che fino ad oggi era esercitato a vita. È una delle novità nella bozza di statuto del prestigioso premio concordata tra l’assessore alla cultura Glauco Dal Pino e la presidente stessa Simona Costa e approvata all’unanimità dalla Commissione cultura del Comune, come riportato in un articolo da “La Nazione”. Per qualcuno – vedi i messaggi della consigliera comunale di opposizione Rossella Martina – è un traguardo significativo. Per qualcun altro – nello specifico: Massimiliano Baldini del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago – c’è ancora da lavorare molto.

“Malgrado l’impegno della Commissione cultura e in particolare della sua presidente Isaliana Lazzerini, che si è data molto da fare per portare a compimento quanto prima le modifiche allo statuto del Premio Viareggio Rèpaci, ritengo che la bozza vada ulteriormente rivista in seno al Consiglio Comunale.

“Infatti non bisogna dimenticare che le recenti battaglie portate avanti in città per evitare che il Premio potesse finire in Calabria, in particolar modo da parte dell’associazione degli Amici del Premio Viareggio, hanno avuto come punto di riferimento da una parte l’indipendenza e l’autonomia del Premio e dall’altra la limitazione dei poteri dei presidenti successivi a Leonida Repaci.

“In sostanza, secondo l’opinione di molti, era necessario rivendicare che fosse sancito ancor meglio ogni sbarramento possibile nei confronti di indebite ingerenze del potere politico e, contemporaneamente, chiarita sia la durata non a vita del Presidente che le sue prerogative.

MASSIMILIANO BALDINI“Le modifiche introdotte nella bozza approvata in Commissione cultura hanno il pregio di definire la durata della presidenza ma non definiscono con chiarezza il rapporto fra presidente e commissari-giurati, anzi prevedendo la presenza dell’assessore alla cultura nel Comitato di Gestione, che mi pare decisamente inopportuna.

“L’art. 6 recita testualmente che ‘La Giuria è composta da minimo 11 Commissari […] ed elegge il proprio Presidente. Al Presidente, che dura in carica sette anni, spetta la nomina dei Giurati-Commissari che durano in carica due anni e sono rinominabili’: è evidente che dietro questo meccanismo si può nascondere l’autoconservazione del presidente e dei commissari per mantenere nelle proprie mani la gestione del Premio.

“Allo stesso modo l’articolo 19, nel prevedere la presenza, seppure da semplice osservatore – che poi non si capisce che vuol dire… – dell’assessore alla cultura nel Comitato di Gestione, pone in essere un viatico di possibile ingerenza politica proprio quando l’indipendenza e l’autonomia hanno rappresentato da sempre i principi ispiratori del Premio.

“Ho rappresentato queste mie perplessità sia alla presidente della Commissione cultura che all’Assessore al ramo e ne discuterò anche in seno agli Amici del Premio Viareggio, di cui faccio parte. Ad ogni modo mi auguro che, in consiglio comunale e dopo opportuno confronto, si possano approvare le modifiche necessarie.”

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