VIAREGGIO. “Qualche mese fa, in consiglio comunale, si palesò l’intenzione, tramite l’assessore alle finanze, di vendere i diritti residui delle concessioni della Passeggiata. Intenzione motivata non tanto dalla necessità di far cassa, quanto piuttosto di introitare fondi da destinare a nuovi investimenti, vuoi per l’emergenza abitativa, per edilizia popolare o, in ogni caso, per il settore sociale.” Lo afferma il Movimento 5 Stelle di Viareggio in una nota.

“Manovra che qualche consigliere di maggioranza, nella stessa sede, aveva giustificato, in maniera forse un po’ improvvida, etichettandola come “di sinistra”, evidentemente intendendola come una democratica e sociale ripartizione di un bene pubblico o forse facendo confusione fra Marx, Berlinguer, Migliorini e Finedil.

“Oggi invece il nuovo cambio di concezione vede la vendita dei diritti della Passeggiata utile alla costruzione del sottopasso di via San Francesco. Evidentemente anche questa è un’operazione ‘di sinistra’ secondo i signori dell’amministrazione.

“Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: crediamo che sia sbagliato innanzitutto vedere i diritti della Passeggiata, in quanto vorrebbe dire rinunciare a entrate sicure per il bilancio e sappiamo quanto le nostre asfittiche casse ne abbiano bisogno, in favore invece di entrate una tantum. Questa operazione, figlia della politica del predecessore di Betti ‘di sinistra’ Marcucci, è già stata sonoramente bocciata dalla storia. Abbiamo visto infatti come i denari ricavati dalla parziale vendita della Passeggiata si siano persi in mille rivoli di bilancio senza costituire un investimento strutturale per l’Ente.

“In secondo luogo crediamo che il progetto del sottopasso di via S. Francesco debba essere completamente rivisto, in funzione di una struttura più piccola, meno impattante sul centro abitato, meno costosa e destinata unicamente alla mobilità ciclopedonale, per cui già sono stanziati oltre 4 milioni e mezzo di euro, fermi da anni in Regione.

“Eventualmente prendendo anche in considerazione l’idea di costruirla nella zona dello scalo ferroviario, dotando questa fermata di un’infrastruttura utile al suo rilancio in grado, oltretutto, di ridimensionare l’intervento strutturale poichè con la necessità di attraversare un fascio ristretto di binari (tre invece di otto), con conseguente risparmio di risorse. E rendendo quindi la cifra disponibile più che sufficiente a costruire un’infrastruttura di tale tipologia.”

“Chiediamo quindi con forza a questa amministrazione di rinunciare a questi obiettivi ‘di sinistra’ in favore di traguardi che abbiano come unico fine il bene comune di questa città.”

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