LUCCA. Le attività di cava, l’inquinamento acustico nel territorio, la balneazione. Saranno ancora queste le criticità maggiori su cui si concentrerà il lavoro del Dipartimento provinciale di Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana. Nei giorni scorsi a Palazzo Ducale si è tenuta la conferenza provinciale annuale del Dipartimento per il 2014 come previsto dalla legge regionale 30/2009 organizzata con il sostegno del Servizio ambiente della Provincia di Lucca.
Nell’occasione erano presenti il direttore generale di ARPAT Giovanni Barca e il direttore del Dipartimento di Lucca dell’agenzia, Gaetano Licitra, i rappresentanti delle aziende sanitarie Asl 2 e Asl 12 e i tecnici di alcuni Comuni della Lucchesia e della Versilia oltre ai membri di Assindustria e Confartigianato.
L’incontro è stato aperto dalla vicepresidente della Provincia e assessore all’ambiente Maura Cavallaro, la quale ha sottolineato che “occorre continuare a lavorare sia sotto il profilo dei controlli che sotto quello della prevenzione, con particolare riferimento all’attività di sensibilizzazione della popolazione e delle aziende sulle tematiche legate alla sostenibilità ambientale, che negli ultimi anni, appare comunque migliorata”.
L’illustrazione dell’attività di ARPAT da parte dei vertici dell’agenzia ha evidenziato che nonostante le difficoltà legate a scarsità di risorse in termini di personale e di finanziamenti, il Dipartimento ARPAT opera sul territorio con attenzione, cercando di gestire le risorse disponibili in maniera efficace ed efficiente, in collaborazione con le Aziende Usl e gli enti locali.
I tecnici del Servizio ambiente, dal canto loro, hanno confermato che il territorio si contraddistingue per la presenza di un tessuto produttivo diffuso che, nel suo insieme, comporta “pressioni” ambientali che necessitano di monitoraggi efficaci e quindi della maggiore presenza possibile sul territorio da parte degli organismi deputati ai controlli che sono impegnati non solo a stringere le sinergie con gli enti locali ma anche a favorire comportamenti virtuosi da parte di cittadini e industriali per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
