PIETRASANTA. “La vicenda del dottor Cinquini rende evidente come anche nella Regione che per prima si è dotata di una legge per regolamentare e facilitare l’utilizzo della cannabis terapeutica, quei pazienti e medici che cerchino di farne uso rischiano di incorrere nelle pene draconiane previste dal nostro ordinamento, anche quando, come in questo caso, svolgano una disobbedienza civile, autodenunciandosi per la coltivazione e il consumo di cannabis a fini terapeutici e di ricerca”. Lo afferma la presidente dell’associazione radicale “Andrea Tamburi”, Valentina Piattelli, dopo la notizia della condanna di 6 anni al medico che usava la cannabis per fini terapeutici.

L’esponente radicale continua esortando le Istituzioni locali a rendere effettiva la legge sulla cannabis terapeutica: “Se la Regione vuole davvero incidere positivamente nella vicenda, deve dotarsi al più presto del regolamento attuativo della Legge approvata ormai da più di un anno, e deve essere un regolamento liberale e non restrittivo, liberale almeno quanto lo è stata la legge regionale approvata nel maggio del 2012”. In merito è intervenuto anche Maurizio Buzzegoli, segretario dell’ associazione radicale: “La marcia per l’amnistia a Roma del prossimo Natale tende proprio a ristabilire nella quotidianità dei cittadini la certezza del diritto: la vicenda del Dottor Cinquini è sintomatica di questa urgenza”.

(ANSA).

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