CAMAIORE. Dogaia, Lama della Torre, Bagno, Teso e Baccatoio questi i principali canali naturali e di bonifica interessati dalla rottura del sifone che nel pomeriggio del 26 dicembre è letteralmente imploso su se stesso, mettendo a rischio ampie zone della campagna di Pietrasanta e Lido di Camaiore.

Dopo l’intervento di emergenza messo in atto subito dopo il crollo, il Consorzio di Bonifica ha dispiegato tutto il personale necessario per capire cosa è successo, quantificare i danni e soprattutto trovare soluzioni immediate e alternative che possano garantire il funzionamento idraulico della zona interessata, che ricordiamo, si trova nelle immediate vicinanze dell’ospedale unico Versilia. Chi conosce l’area sa che quello è un nodo idraulico molto importante dove si intrecciano e scorrono numerosi corsi d’acqua e dove sono presenti quattro grandi impianti idrovori nel giro di pochi chilometri quadrati.

Già dalle prime luci dell’alba sul posto erano presenti diverse squadre di ingegneri e tecnici del Consorzio, intenti a verificare l’entità del danno e calcolare le portate dei canali e la capacità degli impianti per accogliere e far defluire l’acqua.

demolizioneL’opera crollata: risalente agli anni ’30 il sifone è un attraversamento fra due canali. Sopra scorre il Bagno, canale naturale che dalle colline porta l’acqua al mare. Sotto passa trasversalmente il canale di bonifica Lama della Torre, che raccoglie le acque meteoriche della zona di Lido di Camaiore per condurle all’impianto idrovoro del Teso e da qui al mare.

A seguito del crollo, il canale Bagno in pratica rimane interrotto. L’acqua non è più in grado di raggiungere il mare e senza una soluzione alternativa, nuove piogge costituirebbero un grave problema e un rischio allagamento per abitazioni e terreni circostanti.

Il primo intervento: per ovviare la fuoriuscita dell’acqua dal Bagno sono stati subito realizzati due sbarramenti per isolare il sifone e mettere all’asciutto il canale in un tratto di circa 60 metri a monte e a valle della rottura. Per fortuna i livelli di acqua nei canali di bonifica erano piuttosto bassi perché le piogge di Natale e del 26 dicembre sono state contenute permettendo di raccogliere l’acqua defluita in un primo momento. Adesso le acque del canale Bagno verranno convogliate in altri canali e dovrebbero essere assorbite in sicurezza dagli impianti idrovori circostanti.

“Il Comune di Camaiore ha predisposto la chiusura della strada per consentire al Consorzio di lavorare al meglio – precisa l’Assessore Carlo Alberto Carrai – Invitiamo la cittadinanza a segnalare eventuali anomalie al comando dei vigili urbani”

A meno di 24 ore dal crollo, il Consorzio ha già demolito quel che restava del sifone e avviato la ricostruzione dell’attraversamento. “Si tratta di una ricostruzione d’urgenza per rimettere in funzionamento il sistema – spiega il Commissario del Consorzio Fortunato Angelini – il danno è grave e da una prima stima si aggira attorno a 300.000 euro. Si lavora con gli occhi puntati al cielo: nuove piogge potrebbero essere un problema”

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