LUCCA. La Lucchese costretta a giocare le partite casalinghe non più al Porta Elisa, ma allo Stadio dei Pini di Viareggio: a leggerlo così, sembrerebbe la trama di una canzonetta di Carnevale. E, invece, è quello che potrebbe realmente accadere tra pochi mesi al di là del Monte Quiesa qualora i rossoneri tornassero in Lega Pro, la vecchia Serie C.

Il Comune di Lucca e la locale squadra di calcio sono ai ferri corti, come raccontano le cronache degli ultimi giorni dal capoluogo di provincia: il club presieduto da Andrea Bacci ha infatti staccato le utenze alle associazioni sportive Lucca United e Pugilistica Lucchese – entrambe hanno sede allo stadio, di proprietà del Comune ma gestito dai rossoneri – a causa del mancato pagamento di luce e gas da parte di queste due. Il Comune, da parte sua, si dice pronto a riallacciare le utenze: la vicenda rischia di chiudersi in maniera tutt’altro che amichevole.

E così, nel caso in cui la Lucchese tornasse in Lega Pro e l’amministrazione comunale decidesse di revocare la concessione dello stadio – ma lo stesso presidente Bacci ha minacciato di abbandonare il Porta Elisa -, i rossoneri dovrebbero rivolgersi altrove per giocare le partite casalinghe. E, in tutto il territorio provinciale, l’unico impianto omologato per la terza divisione nazionale sarebbe proprio lo Stadio dei Pini.

La società, facendo appelli ad alcuni precedenti, potrebbe tuttavia ottenere una deroga annuale per disputare gli incontri interni in un impianto fuori provincia, vedi Pisa, Pistoia o Pontedera. Se però fosse costretta a giocare in riva al Mar Tirreno, gli sfottò da parte degli sportivi di sicuro non mancherebbero.

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ultimo aggiornamento: 08-01-2014


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