VERSILIA. L’incontro di Luca Ramacciotti con l’ikebana è avvenuto per caso durante un workshop tenutosi a Roma presso l’Istituto di Cultura Giapponese. Tra le due scuole presenti, è stato inserito nel gruppo della Sogetsu, la scuola più innovativa delle oltre 300 presenti in Giappone. Se la Scuola Ikenobo è stata la prima, l’Ohara quella che ha portato innovazione nel mondo dell’ikebana, la Sogetsu l’ha completamente trasformata rendendola un’arte moderna a 360°. Luca Ramacciotti ha studiato con la maestra Lina Alicino specializzandosi poi con Valeria Raso Matsumoto e partecipando con successo a workshop internazionali tenuti da maestri di massimo livello come Tetsunori Kawana.

Da anni tiene un corsi di ikebana a Roma e dallo scorso anno a Livorno. La sua dimostrazione per il diploma di insegnante nel 2011 tenutasi al Centro Congressi Principe di Piemonte (con relativa mostra) è stata la sua prima esibizione nel suo territorio di nascita a cui sono seguite installazioni presso il Gran Teatro Festival Puccini e mostre a Roma in vari ambiti e manifestazioni. Lavora con il collega Lucio Farinelli ed entrambi hanno riportato in auge la Scuola Sogetsu nel territorio italiano. Ramacciotti ha partecipato a varie trasmissioni televisive e collabora con riviste del settore sia editate che online. E’ l’unico in Italia a tenere un blog di successo sul tema e la sua pagina di facebook dedicata all’ikebana è quella italiana del settore che ottiene maggiori “like” di tutte. Di recente ha fondato, sempre assieme a Farinelli e con l’aiuto di Silvana Mattei della Scuola Ohara, il Chapter romano dell’Associazione Ikebana International che raccoglie esponenti e scuole di Ikebana tra le più note. Ad aprile il suo gruppo esporrà all’Orto Botanico di Roma tre grandi installazioni e numerosi sono gli impegni successivi.

Gli ikebana da composizioni floreali che seguono ben precise impostazioni con la Scuola Sogetsu sono divenute sculture vere e proprie che trovano spazio tanto nei vari luoghi della casa quanto in hall di teatri, alberghi, vetrine, oltre ad essere vere e proprie scenografie teatrali. E’ stato proprio questo aspetto a far sì che Ramacciotti se ne interessasse, visto che di lavoro fa il regista e da anni collabora con il Festival Puccini.

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ultimo aggiornamento: 12-01-2014


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