VIAREGGIO. Non c’è ombra di dubbio: il nome più pronunciato stamani nei vari bar, di fronte all’irrinunciabile tazzina di espresso accompagnata da un quotidiano sportivo, era il suo. Domenico Berardi, attaccante del Sassuolo, ha segnato quattro gol contro il Milan. Tutti in una notte, e alla tenera età di 19 anni. È lui l’ennesimo talento sfornato dalla Viareggio Cup e consacrato al grande calcio.

Come sovente è accaduto ad altri centravanti, Berardi non ha avuto grande fortuna al prestigioso torneo mondiale di calcio giovanile. È il 2011 quando Paolo Mandelli, allenatore della formazione Primavera del Sassuolo, lo inserisce nella lista dei partecipanti: i neroverdi vengono eliminati al primo turno a causa della differenza reti e il giovanissimo attaccante calabrese non scende mai in campo.

Un anno dopo le sorti del Sassuolo sono tutte nelle sue mani. Anzi, nei suoi piedi. Che, tuttavia, non riescono ad evitare un’altra uscita di scena già nella fase a gironi. Poco male: Berardi si fa presto largo in prima squadra, fino a diventarne un elemento insostituibile e il capocannoniere nella cavalcata verso la Serie A. Anche nel massimo campionato il promettente ragazzo continua a stupire, tanto da arrivare a segnare in quattro mesi lo stesso numero di reti – 11 – realizzate nell’intera stagione precedente.

E se la Juventus, proprietaria del suo cartellino, già gongola, il Cgc Viareggio si prepara ad esibire un altro dei suoi gioielli in vetrina.

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