Nuova puntata di FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. Questa settimana l’articolo è firmato da Ornella Giusti, insegnante di psicologia-pedagogia-filosofia, e ci parla di legalità a scuola

 

Scuola: educazione alla legalità, un problema urgente.

 

Educare alla legalità è un compito che la scuola ha preso in carico ormai da anni con precise disposizioni ministeriali per  tutelare la convivenza democratica , più volte  a rischio , negli anni settanta con le manifestazioni del terrorismo di destra e di sinistra e ancora negli anni novanta con le stragi di Capaci e via D’Amelio e gli attentati di Firenze e di Milano.

 Con il passare del tempo questo impegno educativo non è mai venuto meno, è evidente dai Piani di Offerta Formativa (POF),  nei quali le scuole di ogni ordine e grado comprendono percorsi didattici dedicati ai grandi temi della legalità ; Bullismo, Diritti Umani, rispetto per la donna, tutela dei minori, rispetto e tutela dell’ambiente, lotta alla Mafia, lotta alla discriminazione razziale…

Anche se questi progetti sono sviluppati al meglio e prevedono non solo lo studio, ma la partecipazione ad attività laboratoriali e ad incontri dibattito, con validissimi relatori esperti dei temi  trattati, i ragazzi, a cominciare da quelli più piccoli, fuori da questo contesto assistono  alla distruzione di quanto appreso.

 Egoismo, indifferenza e ambiguità corrodono alla base le conoscenze acquisite sui banchi e molte volte per averne una prova non è necessario andare troppo lontano dalle aule scolastiche, è sufficiente uscire di classe , là dove nei corridoi, nei bagni, nel piazzale dell’istituto si pratica bullismo, cyberbulling, happy slapping.

Le cronache dei quotidiani, i social media, i notiziari radio e televisivi  raccontano la abituale trasgressione della legge; dai reati più gravi contro persone, ai reati fiscali, alla pratica della prepotenza e provocazione giustificata come un modo per difendere i propri diritti. Un trionfo di insensatezza , spesso offerto dal comportamento di personaggi pubblici, comportamento assai lontano dalla dignità del ruolo loro assegnato.

 Del resto è opinione comune considerare forte, migliore e persino più credibile  chi si distingue per l’uso della forza sia delle parole che delle azioni. Modi di pensare e di agire che sono, nei fatti, la negazione della convivenza democratica, quindi del vivere civile, della legalità.

Esiste insomma il rischio oggettivo che l’educazione alla legalità, svolta nelle scuole, resti confinata alla spiegazione e alla trasmissione delle regole della convivenza; un bagaglio di sapere che non ha la possibilità di trasformarsi in consapevolezza , senso di responsabilità, pensiero critico.

 In altre parole possono esserci molti bravi studenti che hanno imparato le lezione sui diritti umani ma che non sono pronti per essere cittadini, perché  imparare ad esserlo non si esaurisce nella conoscenza delle leggi e nel rispetto delle norme, ma si realizza nella consapevolezza del loro uso nella relazione con gli altri, nel confronto, unico luogo dove è possibile , anche se difficile,trovare accordi e criteri per il bene comune.

Educare alla legalità non è una disciplina scolastica, ma un metodo di lavoro uno stile di vita, dove l’esercizio della libertà è una pratica consapevole dei propri limiti e la responsabilità è anche responsabilità condivisa perché dal confronto con gli altri è possibile trovare le soluzioni migliori, anche quando gli altri non piacciono ed hanno idee diverse. Formare cittadini capaci  equivale a garantire la democrazia , anello tra l’individuo e la società, sostiene Edgard Morin (2001) perché “ i cittadini producono  la democrazia che produce i cittadini”.

Ornella Giusti

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FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

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ultimo aggiornamento: 16-02-2014


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