VIAREGGIO. Una piacevole serata tra carnevalari, una riscoperta della nostra storia, delle nostre radici e, soprattutto, del nostro Carnevale. Una bella cornice di pubblico ha assistito al Teatro Jenco alla presentazione dell’ebook “Enciclopedia del Carnevale di Viareggio” della edizioni Cinquemarzo, reso possibile grazie allo straordinario lavoro di ricerca eseguito dagli appassionati collezionisti Alfredo Grossi e Renzo Pieraccini.
I due hanno mostrato ieri sera il frutto di un duro lavoro durato mesi e mesi: nell’ebook, in vendita al costo di 25 euro, sono raccontati 140 anni di Viareggio e del suo Carnevale attraverso quasi 3mila immagini che mostrano carri di prima categoria, carri di seconda, mascherate, opere fuori concorso e numerosi eventi collaterali.
Ad accompagnare la platea in questo viaggio nel tempo sono stati il presentatore Loris Marchi, l’attrice Rebecca Palagi e i cantanti Daniele Biagini, Lorenzo Biagini, Amdrea De Nisco e Davide De Nisco che hanno ricostruito alcune tappe dell’ultracentenaria storia del Carnevale – gli anni 1929, 1958, 1983 e 2000.
Simpatici gli sketch che hanno avuto per protagonisti il vicesindaco Chiara Romanini, il presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci e il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro Santini: tutti e tre si sono prestati a una specie di “Rischiatutto” assistiti da Leonardo Dati, uno dei presentatori del Festival di Burlamacco. La prova consisteva nell’indovinare l’anno e l’autore del carro o della mascherata mostrata sul maxischermo del teatro: la curiosità è che Santini ha ricordato una maschera isolata realizzata dall’attuale assessore alla cultura Glauco Dal Pino.
Commovente il video che ha mostrato scorci di Viareggio in bianco e nero e i volti di personaggi quali la Zorria, lo Skofic, il Maccioni e la Robertona, coinvolgenti le canzoni cantante a squarciagola con tanto di battimano dal pubblico. Visibilmente emozionati, infine, i due autori e l’editore Luca Guidi: grazie a loro, nelle case dei viareggini finiscono 140 anni di storia. Sembrava impossibile, volendo citare il tormentone di una nota pubblicità televisiva. E invece ce l’hanno fatta.
