VIAREGGIO. Eccolo, in anteprima, il manifesto ufficiale del Carnevale di Viareggio 2015, presentato questa mattina all’Osteria di Burlamacco. Nella locandina compare un particolare del pagliaccio di Massimo Breschi realizzato per la sua costruzione “Un carro…armato di allegria”: l’immagine è stata scattata dal fotografo de Il Tirreno Roberto Paglianti e rielaborata dal grafico Beppe Bertuccelli.

“Abbiamo voluto puntare tutto sulla parola ‘Carnevale’, senza aggiungere dizioni del tipo ‘d’Italia’ o ‘d’Europa’, perché, molto semplicemente, Viareggio è il Carnevale”, ha spiegato il presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci. “L’altro elemento forte che emerge da questo manifesto è la presenza della carta a calco, che deve essere l’anima del nostro Carnevale”.

MANIFESTO CARNEVALE VIAREGGIO 2015 biancoDel manifesto sono state presentate due versioni – una su sfondo bianco, l’altra su sfondo nero per celebrare il Carnevale come punto di passaggio dall’oscurità dell’inverno alla luminosità della primavera. L’idea di avere subito a disposizione il manifesto 2015 nasce dalla volontà di far partire con anticipo la promozione della prossima edizione del Carnevale. Inizialmente la Fondazione era orientata a bandire un concorso pubblico, poi ha deciso di cogliere l’occasione della mostra fotografica di Roberto Paglianti.

Non sono state pubblicate, contrariamente a quanto avveniva gli anni passati, le date dei corsi mascherati dell’edizione 2015. Una scelta, questa, che Pasquinucci giustifica così: “Abbiamo lasciato un generico ‘Febbraio 2015’ perché le sfilate saranno concentrate in quel mese e vogliamo far passare il messaggio che a Viareggio sarà un intero mese di festa”.

MANIFESTO CARNEVALE VIAREGGIO 2015 neroL’impressione, semmai, è un’altra. A Palazzo delle Muse sono ancora indecisi se far terminare il prossimo Carnevale il giorno di Martedì Grasso – come avveniva fino al 1994, e come sarebbe nelle intenzioni del nuovo presidente – o se lasciarlo concludere nella prima domenica di Tabernella. Il riscontro ai botteghini fornirà una risposta in tal senso. O forse già la fornisce già oggi: negli ultimi anni i contributi pubblici hanno subìto un taglio duro da digerire e far quadrare i conti di Burlamacco con cinque, anziché quattro, corsi mascherati appare sempre più una necessità piuttosto che uno stravolgimento della tradizione.

(Ultimo aggiornamento ore 17:10)

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ultimo aggiornamento: 22-02-2014


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