VIAREGGIO. «No al piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico, attualmente in fase di discussione nella sesta commissione del consiglio regionale. Come associazione che rappresenta le imprese del settore artigianale del comprensorio Apuo-Versiliese appoggiamo la battaglia per la sopravvivenza portata avanti dalle aziende del comprensorio – spiega Ugo Da Prato, di Cna –. Nell’area del parco delle Alpi Apuane si estrae meno del 5% del marmo dell’intero distretto lapideo. Una quota di nicchia a basso impatto ambientale che alimenta un modello di filiera di eccellenza che ha una forte ricaduta occupazionale sul territorio e coinvolge tutte le aziende artigiane che sono riuscite a superare la crisi affidandosi alla qualità e all’eccellenza. Per questo è difficile comprendere la scelta della Regione di privilegiare il bacino minerario di Carrara, in cui i blocchi vengono estratti e lavorati all’estero, piuttosto che una filiera ad alto valore aggiunto».

Da Prato poi esprime un interrogativo anche per quanto riguarda il metodo portato avanti dalla Regione: «C’è da tempo un tavolo aperto con le aziende del settore al quale partecipano le amministrazioni locali, il Parco, la Provincia, la Regione, le rappresentanze sindacali e le associazioni ambientaliste e questo non è stato assolutamente coinvolto. La bozza del testo che è approdata in consiglio regionale non è infatti stata presentata né a questo tavolo né tantomeno alle associazioni di categoria».

Per questo la Cna di Lucca, nel rispetto delle varie competenze e prerogative delle istituzioni coinvolte, ritiene che se tali indicazioni trovassero concreta attuazione si avrebbe una seria e preoccupante ricaduta negativa sull’intero comparto produttivo; e auspica infine l’avvio di un percorso che tuteli le attività esistente e contemperi le esigenze economiche storiche della realtà Apuo-Versiliese, con quelle di tutela ambientale. L’impegno dell’associazione sarà quello di monitorare i prossimi passaggi istituzionali assieme alla Cna Toscana per fornire la maggiore tutela possibile agli imprenditori di tutta la filiera e ai loro dipendenti in una fase già di per sé delicata per la pesante congiuntura economica. Cna non esclude, in caso di un mancato ascolto, manifestazioni di protesta congiunte con altre associazioni di categoria al fine di tutelare il lavoro e la vita delle aziende.

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ultimo aggiornamento: 26-02-2014


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