VIAREGGIO. Dal Nord al Sud, dalle Alpi fino alle isole, il Carnevale di Viareggio continua ad essere non solo una manifestazione che desta l’interesse degli italiani – i numeri fatti registrare dalla diretta Rai della sfilata del Martedì Grasso parlano chiaro -, ma anche un modello per i carnevali minori. Lo dimostra il fatto che ad Agropoli, in provincia di Salerno, hanno sfilato ben due carri ispirati a quelli di Viareggio.

Anzi: i titoli sono esattamente gli stessi. Uno è “Potere in maschera” e si intuisce subito che richiama la costruzione di Uberto e Luigi Bonetti dello scorso anno. Anche in questo caso sono presenti cinque arpie con il volto celato da una maschera, ma l’architettura del carro e la disposizione dei mascheroni differisce fortemente da quello che realizzarono i due fratelli viareggini.
La vera curiosità, semmai, è che ad Agropoli ha partecipato alle sfilate “Un carro…armato in allegria”, riproduzione – seppur con alcune varianti – dell’omonimo carro di Massimo Breschi. ui il cingolato è stato dipinto con altri colori e, esattamente come l’altra costruzione, è più piccola rispetto ai giganti viareggini. Per la cronaca, il carro si è piazzato al penultimo posto.
La notizia non è passata inosservata a Viareggio e sui social media sono partiti i primi commenti. C’è chi ha gridato allo scandalo, invocando una presa di posizione da parte della Fondazione Carnevale per tutelare i progetti dei maghi della cartapesta. Ma c’è anche chi ha invitato alla calma, sottolineando che dovrebbe essere un onore per Viareggio essere un punto di riferimento per altri carnevali italiani.

 

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