VIAREGGIO. Il malcontento di molti carnevalari per i verdetti dei carri di prima categoria ha riportato in auge un vecchio dibattito, quello sulla giuria popolare. Se è vero che che una giuria composta esclusivamente da viareggini “qualsiasi” rischia di essere soggetta a simpatie o umori personali, è altrettanto vero che in una manifestazione come il Carnevale di Viareggio non può mancare, appunto, una componente popolare anche nella composizione dei giurati.
Qualcuno, su Facebook, ha postato l’immagine di una cartolina datata 1976 che veniva distribuita al pubblico dei viali a mare: doveva poi essere restituita all’allora Comitato Carnevale, compilata con il nome del carro che si intendeva far vincere. Erano altri tempi, certo – basti ricordare che in quel periodo i corsi mascherati, per alcuni anni, furono a ingresso gratuito. Però in molti hanno suggerito di tornare a quella modalità di voto, da affiancare a una giuria tecnica.
Il “tormentone” della giuria popolare è tornato prepotentemente di moda dopo che sono stati svelate le schede di chi era chiamato a giudicare carri e mascherate. Non sono mancati alcuni colpi di scena, vedi la scheda di Malvaldi “scomparsa”, quella annullata ad Elvira Confuorto relativamente alla seconda categoria e le due mancanti per quanto concerne le mascherate di gruppo.
Guardando attentamente i singoli giudizi, poi, emerge che Bianca Maria Scirè, una delle giurate dell’ultimo corso, ha assegnato il sesto posto due volte, sia a Massimo Breschi che a Fabrizio Galli, senza invece collocare alcun carro in nona posizione. Sia annullando il voto che mettendo nono uno dei due sesti, però, la classifica finale rimane invariata.
Sui social media, inoltre, in molti hanno dichiarato di voler visionare i giudizi della Commissione bozzetti relativamente ai premi speciali e di conoscere i nomi di chi ha scelto il brano vincitore del premio per la miglior canzone dei carri.
