VIAREGGIO. “Cara – si fa per dire – Cgil, chi vi scrive sono lavoratori e lavoratrici della Coop di Viareggio. Abbiamo sentito il bisogno di esternare la rabbia e la delusione che abbiamo provato il 7 marzo quando ci ha raggiunto la notizia che durante il Congresso Provinciale tenutosi a Lucca è stato respinto l’ordine del giorno sulle dimissioni di Moretti da amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, sulla sicurezza in ferrovia, sul sostegno ai familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio”. Lo scrivono oltre 30 lavoratori della Coop in una lettera indirizzata al celebre sindacato.

“Ma questa lettera nasce dal fatto di voler motivare il nostro dissenso. La vostra scelta è la scelta di chi non si è ancora reso conto di cosa sia accaduto il 29 giugno 2009. Chi si nasconde in modo ipocrita dietro ‘vizi di forma’ non rappresenta il comune sentire di tanti lavoratori, lavoratrici e cittadini che pensano alle interpretazioni dei fatti sugli avvenimenti con la testa e con il cuore.

“Cara Cgil, la commozione e il minuto di silenzio a cosa servono se non si ha il coraggio e la responsabilità di sostenere concretamente la battaglia che i familiari delle vittime conducono da quasi 5 anni? La solidarietà vera verso i vivi e verso i morti è rispetto e ricerca della verità.

“Noi vogliamo un sindacato che si dimostri solidale con la vita, rispettandola e difendendola nei luoghi di lavoro con tutte le forze e con tutti i mezzi. Sicurezza, salute e ricerca della verità ci devono spingere a smascherare e denunciare chi dovrebbe pensare alla sicurezza ed, invece, nella testa ha solo logiche di profitto.

“Non vogliamo essere complici di chi permette con le proprie azioni politiche, economiche e giudiziarie, che si possa morire come le 32 vittime della Strage di Viareggio nella ‘sicurezza’ e nell’intimità delle proprie case. Mobilitarci e schierarsi dalla parte dei familiari sono le uniche parole che avremmo voluto sentire alla presentazione dell’Ordine del Giorno che, invece, avete respinto a maggioranza.”

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