IMOLA. Massimo Remorini, l’imprenditore viareggino sotto processo per la scomparsa di due donne di Torre del Lago – Claudia Velia Carmazzi e l’anziana madre Maddalena Semeraro – è stato nuovamente arrestato ieri perché ritenuto ora responsabile anche di una rapina in banca. Inoltre, secondo le indagini, stava progettando un’altra rapina e una successiva fuga all’estero.

È stato grazie alle intercettazioni telefoniche che polizia e carabinieri hanno fatto luce sulla rapina messa a segno il 17 febbraio scorso a Imola ai danni di uno sportello della Banca di Romagna del gruppo Carisp Cesena che fruttò 37.300 euro. Remorini vi avrebbe partecipato insieme ad altre due complici.

Oltre a lui è stato arrestato il catanese Francesco Giuseppe Indoto, di 45 anni, mentre due avvisi di garanzia sono stati emessi a carico dei fiancheggiatori, il palermitano L.F. di 30 anni residente a Medicina (Bologna) e A.M. di 36 anni, originario di Sarno e residente a Mordano. Uno dei due potrebbe essere stato il terzo complice della rapina, durante la quale venne anche sferrato un violento pugno in volto ad un bancario di 60 anni.

Per entrare nella banca alle 14.30, durante il caricamento del denaro nel bancomat, venne utilizzata una chiave sulla cui provenienza la polizia sta ancora indagando. Sia Remorini sia Indorato, amici da molto tempo, stavano progettando di espatriare a Johannesburg in Sudafrica e proprio per questo – secondo l’accusa – stavano preparando un’altra rapina, sempre a Imola, con l’appoggio degli stessi fiancheggiatori.

(fonte ANSA).

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