VIAREGGIO. Nuovo appuntamento con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti.

 

Morte e resurrezione…si tratta pur sempre di una “trasformazione”.

Vorrei condividere con voi una riflessione su ciò che possono significare questi TERMINI oggi, fuori da ogni concezione religiosa.

Affrontiamo quotidianamente, per scelta o per costrizione, la nostra “morte” e la nostra “resurrezione”, trasformandoci per adattarci ai cambiamenti.

Ma cosa significa sapersi trasformare? Ce lo spiega lo scrittore Spenser Johnson nel suo celebre libro “ Chi ha spostato il mio formaggio” da cui è tratto il pezzo di seguito:

Tracciò un’altra frase sul muro, consapevole che rappresentava sia una riflessione per se stesso, sia una indicazione che sperava fosse seguita dal suo compare Tentenna:

seguire una direzione nuova, aiuta a trovare un formaggio nuovo”.

Ridolino osservò il corridoio buio di fronte a se e si rese conto di avere paura. Nel suo cervello si materializzarono tutte le orrende sorprese che forse lo stavano attendendo. Si stava terrorizzando a morte da solo. Ma poi sorrise perché aveva capito che le sue paura non facevano altro che rendere più arduo il suo cammino. Ne era sorpreso, ma si sentiva sempre più felice. Non tardò a capire quale fosse la ragione del suo benessere, così si fermò , per scrivere di nuovo sul muro:

quando superi le tue paure ti senti libero”

Da lungo tempo non si sentiva così libero, aveva dimenticato quanto la ricerca potesse essere piacevole. Le cose cominciarono a migliorare ancora quando cominciò a fantasticare; si immaginò a rosicchiare montagne di formaggio di tutte le qualità. Questo punto scrisse un’altra massima sul muro:

se immagini di gustare il nuovo formaggio già prima di trovarlo, scoprirai la via giusta per conquistarlo”

Ora si sentiva rinfrancato e pieno di energia. Tutto eccitato varco la soglia del deposito e comprese che se si fosse mosso prima , molto probabilmente aveva già trovato il nuovo formaggio.

Si fermò ancora una volta a scrivere sul mura la nuova massima.

quanto prima abbandonerai il vecchio formaggio, tanto prima gusterai quello nuovo”

Ora era certo che fosse solo una questione di tempo, che si sarebbe imbattuto in tutto ciò che gli era necessario. Anzi provava la sensazione di aver trovato quello che cercava.

Sorrise, quando nel suo cervello risuonò un’altra massima:

è meno pericoloso affrontare il labirinto che rimanere fermo senza formaggio”

Come già gli era successo , Ridolino si rese di nuovo conto che l’oggetto delle nostre paure non è mai tanto spaventoso , quanto noi lo immaginiamo. La paura che noi stessi alimentiamo con la nostra immaginazione è peggiore della realtà.

Ci si sofferma molto più sulle eventuali conseguenze negative che non sulle opportunità positive.

Adesso, invece, capiva che il cambiamento continuo è una condizione del tutto naturale, sia che noi ce lo aspettiamo, sia che ci colga di sorpresa.

Quando si rese conto che le sue convinzioni erano cambiate, si fermò e scrisse sul muro:

se segui le tue vecchie convinzioni non arriverai mai al nuovo formaggio”.

Ora aveva capito che le sue nuove convinzioni, stimolavano nuovi comportamenti, e che in effetti si stava già comportando in modo molto diverso, rispetto a quando ritornava ogni giorno a visitare il medesimo deposito vuoto.

Si può credere che un cambiamento sia dannoso e quindi opporvi resistenza, oppure si può credere che trovare il formaggio nuovo, possa aiutare a accettare con gioia il cambiamento. Tutto dipende da ciò che si è deciso di credere.

Scrisse sul muro:

quando ti accorgi che puoi trovare e gustare il nuovo formaggio, modifichi il tuo comportamento”

Riandando con la mente alle tappe del suo percorso, Ridolino fu contento di aver lasciato dietro di sé delle scritte sui muri dei numerosi corridoi, perché confidava che sarebbero

servite da segnavia a Tentenna per orientarsi nei meandri del labirinto, qualora anche lui avesse deciso di lasciare il deposito del formaggio F.

Poteva solo sperare di andare nella direzione giusta.

Allora decise di scrivere sul muro un pensiero che occupava la sua mente già da qualche tempo :

se noterai per tempo i piccoli cambiamenti , ti sarà più facile adattarti a quelli grandi, quando arriveranno”

Ciò fatto, Ridolino non si occupò più del passato e si concentrò sul presente. Continuò quindi a percorrere il labirinto con sempre maggior vigore e velocità. E , in men che non si dica, il miracolo accadde…”

Con l’augurio di una serena Pasqua a voi e alle vostre famiglie.

FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a:  [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

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