VIAREGGIO. “Cari amici, la riunione di ieri dei consigli di amministrazione e di indirizzo della Fondazione Carnevale, insieme ai carristi, è stata dura ma inevitabile: la situazione economico-finanziaria del Comune di Viareggio, così come è stata evidenziata dalle nostre verifiche e da quelle dei Revisori dei Conti, è talmente grave che un passaggio così pesante era infatti purtroppo necessario”. Inizia così una lettera scritta dal sindaco Leonardo Betti alla città, e in particolare ai vertici della Fondazione Carnevale.

“Certo, per chi ha i coriandoli nel sangue come voi e come il sottoscritto, affrontare una riunione come quella di ieri è tutto fuorché semplice. Quella che questa città sta vivendo è una crisi profonda che viene da lontano. Viene da periodi in cui chi governava la città aveva fortissimi trasferimenti dal governo nazionale e ampie entrate da un mercato immobiliare che marciava sereno e per questo decise di fare forti investimenti nella città. Chi gli succedette, non seppe tirare il freno a mano come andava fatto ed anzi peggiorò la situazione.

“È questa la città che ho ereditato, è questa la città che mi avete chiamato a governare, è questa la città che abbiamo oggi. I primi dati che mi arrivano da chi sta preparando il bilancio consuntivo 2013 ci dicono che questo freno a mano bisogna tirarlo fortissimo, anche perché tra breve il Ministero dell’Economia e delle Finanze ci darà indicazioni ancora più forti e tassative.

“Mi fa sorridere quindi leggere un ex presidente della Fondazione che mi ha addossato la responsabilità dello sfascio, quando lui è stato uno dei principali esponenti di quella giunta di centrodestra che ha saputo solo nascondere i problemi sotto al tappeto, senza affrontarli ma anzi aumentandoli a dismisura: del resto, è un dato di fatto che le prime relazioni dei Revisori dei Conti e l’ispezione ministeriale sono arrivate quando i nostri carri erano in gran parte finiti di costruire.

foto Mauro Pucci
foto Mauro Pucci

“Ma oggi non è il giorno delle polemiche spicciole, quindi andiamo oltre. Io credo che questa città debba ripensare profondamente il Carnevale che è la sua manifestazione principale, uno dei principali eventi in Italia di quella che è la nostra storia di folklore e tradizioni popolari: il Carnevale non potrà essere più quello che abbiamo visto in questi anni di vacche grasse, questo deve essere chiaro a tutti.

“Certo, andrà percorso con tenacia ogni tentativo di portare alla manifestazione quanti più contributi pubblici possibili ed anzi il lavoro che stanno facendo i nostri parlamentari locali, la senatrice Manuela Granaiola ed il senatore Andrea Marcucci, va sostenuto, così come vanno seguite le loro utili indicazioni per arrivare ad una legge che porti finanziamenti alla nostra manifestazione. Ma tutto questo non basta: questa è anzi l’occasione per portare avanti quella discontinuità che avevamo promesso in campagna elettorale e che va attuata.

“Sul fronte delle entrate, il tema del fundraising esterno e delle grandi sponsorizzazioni che mancano ad una manifestazione che attrae ogni anno oltre 130mila spettatori raccogliendo solamente poco più di 110mila euro di sostegno da aziende private, è ad esempio ormai ineludibile. E se le professionalità a cui occorre attingere non sono presenti in Toscana, sarà il caso domani, non tra qualche anno, di parlare con i grandi centri media che da Milano governano il settore pubblicitario: 110mila euro di sponsorizzazioni, va detto chiaramente, con una resa di soli 84 centesimi di euro a spettatore sono il segno del fallimento di questa manifestazione ad attrarre capitali privati e di una speranza, ormai vana, che la politica possa tutto, utilizzando i soldi pubblici. Così come è ineludibile il tema dell’azionariato popolare, che darebbe un sostegno forte ai capitali della Fondazione e farebbe entrare ancora di più la città dentro l’istituzione che ne organizza la sua principale manifestazione.

foto Mauro Pucci
foto Mauro Pucci

“Sul fronte delle uscite, è la manifestazione stessa che va ripensata. Diminuito il numero dei carri riducendo quelli meno necessari allo spettacolo, accorpati i costi in una logica di acquisti di gruppo, rivisti i fornitori, ripensata interamente la struttura della spesa: la linea da seguire per il futuro deve essere coraggiosa, ma è altrettanto necessaria. I tagli non possono e non devono essere lineari, perché nella crisi occorre ripensare e ridiscutere tutto e non tagliare in percentuale ogni voce, comprimendo la creatività: per citare Alfred Einstein, ‘la creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura’.

“Occorrono coraggio, inventiva, serietà, determinazione, qualità che non mancano a questa città, che sono convinto saprà ripensare con noi il Carnevale 2015. Uniamoci tutti insieme in questo sforzo ed è per questo che stamani abbiamo proposto un grande meeting dedicato al nostro carnevale, che mi auguro che la Fondazione convocherà a breve chiamando tutta la città, ad iniziare dai nostri carristi, a ripensare la manifestazione ed a usare ciò che abbiamo dimostrato di avere in quantità, e cioè la creatività.

“La parola crisi, scritta in cinese, è composta di due caratteri, uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità: non è un caso che sia così. Prendiamola come sfida personale la rinascita della nostra città e della nostra principale manifestazione, esattamente come ho assunto ormai nove mesi fa l’incarico che mi avete assegnato eleggendomi vostro Sindaco. Insieme, tutti insieme, ce la possiamo fare”.

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“La politica viareggina dimentichi divisioni e rancori e si metta al servizio del Carnevale”