VIAREGGIO. Rabbia e preoccupazione per il destino del Mercato dei Fiori di Viareggio: lo annuncia Coldiretti Versilia in una nota. “È una lenta dismissione quella che sta vivendo la struttura di Via Aurelia Nord, prima ‘sedotta’ dalle varie amministrazioni che si sono avvicendate con promesse, progetti di rilancio ed investimenti faraonici, poi abbandonata puntualmente e lasciata in fondo alla lista dell’agenda della giunta.

“Il risultato dopo l’esima-amministrazione e l’esimo-sindaco è lo stato di completo abbandono e fatiscenza, l’assenza totale di prospettive e di progetti per garantire un futuro ad un settore di eccellenza della Versilia che sviluppalavoro, milioni di euro e brand. Ma ancora più preoccupante è un disegno poco chiaro dell’attuale amministrazione che a un anno dall’insediamento non si è ancora espressa sulle sue intenzioni riguardo la destinazione della struttura.

“Non è mai stato così incerto e nebuloso il futuro del mercato dei fiori dove operano complessivamente circa 360 operatori, due terzi formati da produttori-floricoltori, la restante parte dai commercianti che tre volte la settimana arrivano a Viareggio per acquistare i fiori da rivendere in garden, negozi e distribuzione organizzata. Si sono riuniti lunedì sera nel corso dell’assemblea pubblica promossa – per la prima volta è giusto evidenziarlo – da Coldiretti, Cia e Confagricoltura che hanno messo da parte stendardi e sigle per cercare di costruire insieme un percorso di rilancio della struttura che rischia seriamente di uscire dalla geografica dei mercati nazionali. A dimostrazione che il tema è sentito e scalda gli animi come non mai la partecipazione di una sessantina di operatori, per lo più floricoltori, arrabbiati, delusi, perplessi, disorientati dall’indifferenza e dai ‘venti di dismissione’ che sventolano sul mercato.

“L’obiettivo dell’assemblea, che non sarà l’ultima, ma bensì la prima di una serie di incontri nel tentativo di coinvolgere tutti gli operatore, era raccogliere pareri, individuare priorità e fare una sintesi da portare al tavolo dell’amministrazione comunale programmato per l’indomani. A far scattare la rivolta una delibera bloccata in Commissione fiori con cui l’amministrazione comunale di fatto intendeva abbassare le tariffe sia degli operatori che dei commercianti a fianco del congelamento di qualsiasi attività di promozione e di valorizzazione dei prodotto Made in Viareggio”.

“Questo è un segnale bruttissimo – commentano Coldiretti, Cia e Confagricoltura – che apre scenari inquietanti ed avvia un processo di dismissione proprio mentre Pescia ha già avviato un progetto di rilancio interessante della struttura e delle sue potenzialità investendo anche sulla promozione che rimane un aspetto fondamentale e sintomatico per chi è diretto nel futuro”.

Ma non è l’unico problema con cui il Mercato dei Fiori deve fare i conti. “A partire dai banchi di vendita che risalgono addirittura al 5 novembre 1952, in pratica quelli dell’inaugurazione, poi una struttura parzialmente inadeguata e da normare, erosa dal tempo e dal lavoro a cui va sommata la scarsa accoglienza provocata da buche e urbanistica.

“C’è stata, mesi fa, la disponibilità della Regione Toscana – spiegano le tre organizzazioni agricole – a trovare risorse per dare un futuro alla struttura. Ma la linea dell’attuale amministrazione sembra essere la sola riscossione della tariffa e della cassa, senza nessuna, alcuna, strategia per un suo rilancio. Se questo è un disegno per fare chiudere la struttura o lasciarla al suo destino è bene chiarire subito perché non lo permetteremo.

“Dall’ipotesi privatizzazione a quella della partecipazione pubblico-privata, così come accaduto per il mercato pesciatino e che sembra funzionare bene, gli operatori non sono disposti a gettare i remi in barca. Noi lotteremo perché questa struttura garantisce la sopravvivenza di migliaia di famiglie in tutta la Versilia e non solo a Viareggio. Da troppi anni si discute di cosa fare di questa struttura: è arrivato il momento di chiarirlo una volta per tutte in modo da lasciare agli operatori la decisione finale. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

Al mercato manca anche una guida. All’amministrazione sarà richiesto di fare uno sforzo per investire su un manager specializzato – non politico o amministrativo – e con le competenze adeguate: “La struttura è comunale, pubblica, ma qui non servono né politici né amministrativi per farla funzionare. Servono competenze e risorse. Questo è il primo tassello”.

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ultimo aggiornamento: 29-04-2014


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