VIAREGGIO. Diego Conson ha scherzato di tanto in tanto con i giornalisti che più volte hanno parlato di “rinascita” nei titoli delle sue interviste. “Sono resuscitato almeno tre-quattro volte durante la stagione…”, diceva. Saggia osservazione. Ma la sostanza rimane quella: il centrale campano ha preso per mano la difesa, e la squadra, dopo un’annata avara di soddisfazioni sotto la gestione di Stefano Cuoghi.

A livello di rendimento, poi, è stato sicuramente uno dei più continui. Uno dei migliori. “La partita di oggi, se vogliamo, è stata lo specchio dell’intero campionato: nei primi 45 minuti il Viareggio ha giocato bene, poi le gambe hanno iniziato a cedere e abbiamo iniziato a mancare nella corsa e nelle diagonali difensive. Il mister ce l’aveva detto nell’intervallo di stare attenti alle marcature in area…”.

Al di là dei limiti sulla tenuta mentale palesati più volte dai compagni di squadra, Conson dà una “sufficienza piena a questo Viareggio che ha alternato grandi prestazioni a prove più che discutibili”. Il barbuto difensore confessa ai giornalisti che il derby con il Pisa “è stata la mia ultima partita in bianconero: il contratto è in scadenza. Ma io rimarrei volentieri”.

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