VIAREGGIO. Non si è fatta attendere la risposta di Gualtiero Lami, vicepresidente del consiglio di indirizzo della Fondazione Carnevale dopo le accuse rivolte da Alessandro Santini: “Iniziamo dall’unica affermazione dell’ex presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini con la quale mi sento di concordare: ” le cose si sanno o non si sanno “. Caro Santini hai pienamente ragione. Infatti mi chiedo come mai tu sia intervenuto così polemicamente nei miei confronti rispetto ad una questione che palesemente ignori, non sai o fingi di non sapere.
Ignori tante altre cose ma quella in oggetto mi pare particolarmente significativa visto che sei stato a lungo “reggente” della Fondazione Carnevale: è stato durante la Presidenza Maglione che il nuovo Statuto ha iniziato a prendere forma e contenuti, ma probabilmente tu, successivamente, eri presente in Fondazione ma distratto, assente concettualmente, la cosa non mi sorprende ne stupisce, le riunioni di consiglio da te presiedute in quel periodo (Indirizzo e Amministrazione) hanno, come la legge obbligava, approvato una prima modifica dello statuto, ma poi, chissà per quale ragione inspiegabile, la procedura si è interrotta senza compiere l’intero iter.
Caro Santini la questione del nuovo Statuto e, quindi, il riassetto degli organismi della Fondazione è da anni presente in tutte le discussioni ed in tutte le riflessioni che il carnevale e la politica cittadina hanno sviluppato riguardo alle prospettive della manifestazione ed al suo futuro, io l’ho trovato praticamente, nelle prime bozze, già scritto e, con gli altri consiglieri di indirizzo, come già indicai in una risposta ad Aldo Paoli, tuo compagno in consiglio comunale, è una fra le tante cose di cui mi sono occupato e mi sto occupando per il carnevale attraverso un confronto e una comunanza con e fra l’amministrazione comunale e il Sindaco Betti che niente ha nascosto e niente ha da nascondere.
Ho assieme ad altri portato i miei contributi che spero siano stati migliorativi, partecipando e promuovendo una seria ed inclusiva discussione, procedendo in un percorso lineare, trasparente e democratico. Ma forse soprattutto quest’ultimo concetto ti suonerà assai vago ed incomprensibile ma non è un mio problema, se mai lo è per chi ancora ti sostiene e sponsorizza.
L’accusa, elegantemente velata, di eventuali vagheggiati interessi personali con l’approvazione del nuovo Statuto, penso si commenti da sola soprattutto in considerazione del “vagabondaggio” istituzionale che ti ha consentito di occupare poltrone prima a Camaiore e poi, una volta da lì cacciato, a Viareggio.
Le restanti ingiurie che mi rivolgi non mi appaiono nemmeno degne di commento, è mia abitudine condonare isterismi e scorrettezze a chi, soprattutto in politica, ne fa l’unica imbarazzante espressione del proprio limitato e limitante pensiero”.
