CAMAIORE. Sindaco e scrutatore. Lo denuncia Fratelli d’Italia di Camaiore. “La faccia tosta del sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto – scrive il coordinatore comunale Fabrizio Pellegrini – non ha limiti. Abbiamo infatti scoperto che Del Dotto si presenterà quale scrutatore presso il seggio “speciale” 43. Prima di tutto ci chiediamo perché speciale, hanno forse deciso di dare un seggio apposito ai sindaci? Inoltre ci sono tanti disoccupati anche nel nostro territorio: possibile che non si possa dare precedenza a loro o comunque alle persone bisognose almeno per il lavoro di scrutatore? Oltretutto la cosa mi suona quantomeno strana, visto che lo scrutinatore è reclutato direttamente dal sindaco. La legge infatti dice “Per diventare scrutatore, è invece necessario essere iscritti all’Albo Unico degli Scrutatori di Seggio elettorale. Questa registrazione si effettua presso l’Ufficio anagrafe del proprio comune. Attualmente la legge prevede che la nomina degli scrutatori avvenga per chiamata diretta da parte della commissione elettorale, anziché per sorteggio casuale, come previsto fino al 2005. Essendo questa commissione elettorale composta dal Sindaco e da consiglieri comunali, il modo migliore per diventare scrutatori è quello di manifestare la propria disponibilità a una sezione di partito del territorio o direttamente ai rappresentanti in Consiglio comunale.” Quindi in pratica il sindaco in questo caso si è autoeletto?? Ma è regolare tutto ciò o Del Dotto approfitta della sua influenza per fare come gli pare anche in queste elezioni?? Avrà anche già deciso chi passa il turno?? Noi rimaniamo veramente basiti di fronte alla sfacciataggine di queste persone, chiediamo quindi al sindaco di farsi da parte per privilegiare persone senza reddito fisso o comunque “bisognose”, e che venga effettuato da parte sua un controllo sulla lista degli scrutatori in modo che vengano cancellati tutti coloro che lavorano come sindaci o assessori in quanto non “super partes”.”

Non tarda ad arrivare la replica del primo cittadino, Alessandro Del Dotto. “Le polemiche di Fratelli d’Italia – scrive – sulla mia estrazione a scrutatore è davvero comica e fa emergere una sostanziale inconsapevolezza del funzionamento delle cose. Mi sono iscritto nelle liste degli scrutatori quando avevo appena compiuto la maggiore età (1999): a quel tempo, due lire potevano sempre far comodo a uno studente, pur se diventare scrutatori non era semplice perché bisognava essere estratti e, dunque, si era nelle mani della sorte (se la memoria non mi tradisce, sono stato scrutatore una o due volte, solo grazie a estrazione e non grazie a nomina politica).
Nel frattempo, mi diplomai (correva l’anno 2000) e feci domanda alla Corte d’Appello di Firenze per l’iscrizione nelle liste dei soggetti idonei a ricoprire il ruolo di Presidente, che ho poi ricoperto come supplente prima nella sezione 5, per tre volte, poi nella 30 per due volte, diventando poi “titolare” alla sezione 3, per tre anni, fino al 2011: la Corte d’Appello (e non il Comune) fa la nomina e seleziona con criteri molto stringenti ed, evidentemente, non politici.
Nel frattempo, “grazie” all’art. 9 della legge 270/2005 (che FDI certo conoscerà come Porcellum, votato in Parlamento anche da molti degli oggi “fratelli e sorelle” d’Italia e della vecchia politica…), gli scrutatori non venivano più estratti, ma nominati col Cencelli dalla politica locale, tramite la commissione elettorale.
Col 2012, anno della mia candidatura e della mia elezione, ovviamente, non ho più ricoperto incarico in seggi elettorali.

“Tuttavia, FDI non si è accorta che, subito dopo il mio insediamento, abbiamo ripristinato il sistema di nomina per sorteggio, per evitare le ingiustizie del fatto che, spesso, i cittadini non appartenenti alla politica o non collegati a esponenti politici si trovavano esclusi dall’essere nemmeno presi in considerazione per la nomina al seggio”.

“Forse il caso non è il criterio massimamente giusto, ma lo è più della nomina di iniziativa politica. Insomma, abbiamo riflettuto e scelto la sorte contro i rischi del clientelismo e della dipendenza dei diritti del cittadino dall’appartenenza politica, dal rapporto personale o dalla tessera. Con la nuova stagione, la sorte torna ad essere il sistema di nomina, con l’estrazione elettronica casuale.  Ed è la sorte che si è fatta beffe del mio ruolo, nel rispetto del quale non vado certo a fare lo scrutatore, invece liberando il posto per altri. Chi pensa che io vada a fare lo scrutatore, non mi conosce e, semplicemente, si attacca strumentalmente a una vicenda che ha quasi del comico (estratto sì, ma dopo quindici anni). Tranquilli: la città mi ha eletto non per andare a contare le schede o i voti, bensì per risolvere i debiti e i casini ereditati, che da anni intralciano il cammino e lo sviluppo di un territorio bellissimo e di una comunità bella e laboriosa, anche in tempi difficili come questi. Spero che il mio posto venga preso da qualcuno che ne ha bisogno, come uno studente o un disoccupato. A chi ha letto l’approfondito sermone politico che mi hanno fatto gli amici di FDI, chiedo: che credibilità ha questa gente che mi attacca, che era parte di una congrega di partiti che si divertivano a giocare con le nomine degli scrutatori da Cencelli e che si litigava le nomine di tizio e caio nella vecchia Commissione Elettorale?”

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