FORTE. La prima finale con la squadra della sua città. Roberto Crudeli si trova in una nuova dimensione, quella dove i sentimenti contano più del tono muscolare, dove le emozioni si vivono a 300 all’ora a dispetto di un tempo che passa, quasi fosse una condanna. Proverà a spingere il Forte dei Marmi a quello scudetto che sino all’estate scorsa era pura utopia e che dopo una regular season da favola ed un cammino play-off incoraggiante, seppur con qualche frenata, è diventato obiettivo possibile.

Sotto col Valdagno, dunque. “È il giusto premio per gli sforzi di tutti, squadra, società e Gso. Abbiamo giocato da squadra contro il Bassano, usando maggiormente la testa, cosa che non ci era riuscita in gara-2. Eravamo più forti, dovevamo dimostrarlo. Ma adesso voltiamo pagina, si riparte da zero: noi e Valdagno abbiamo le stesse probabilità di successo. Loro hanno il vantaggio di aver disputato una gara in meno in semifinale, ma noi siamo carichi. Dovremo essere più concreti in avanti e gestire meglio i falli. Non dimentichiamoci che affrontiamo i campioni d’Italia in carica, sarà un confronto molto equilibrato. La dedica per questa finale? A mio figlio”.

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