FORTE. Difficilmente dimenticherà il suo quarantesimo compleanno Federico Stagi. Il portiere dell’Alimac varca la soglia degli “anta” nello stesso giorno in cui para un paio di rigori al Valdagno nella gara-due della finale scudetto di hockey. Due regali dal valore inestimabile. Per lui, ma anche per i compagni di squadra, per i tifosi e per la sua Forte dei Marmi.

A fine gara l’estremo difensore rossoblù riceve il premio di miglior giocatore dell’incontro: è il coronamento di una serata magica, praticamente perfetta. “Sono contentissimo, abbiamo giocato bene tutti”, è l’analisi di Stagi appena uscito dallo spogliatoio. “Per battere il Valdagno non basta che giochi bene uno solo: tutta la squadra deve fare il suo dovere”.

E così è stato: Stagi ha respinto qualsiasi attacco avversario, la difesa lo ha aiutato e l’attacco ha finalizzato. “Fino a tre minuti dalla fine vincevamo 6-0 contro i campioni d’Italia: questo vuol dire che abbiamo gestito benissimo tutte le fasi”. Lo scudetto, adesso, non è più una parola tabù: “Abbiamo fatto un altro passo in avanti, ma mica è finita: loro sono forti e qua lo hanno dimostrato impegnandomi più volte. Mi auguro che sabato prossimo gara-tre si incanali subito come stasera”.

Chi ha tutto da perdere, arrivati a questo punto? Il portiere fortemarmino non ha dubbi: “Loro sono all’ultima spiaggia: possono rientrare in partita anche senza il nostro aiuto. Ma per vincere devono fare qualcosa di più, finora si è visto poco. Per quel che ci riguarda, noi stasera festeggiamo ma poi dobbiamo tornare a concentrarci sugli allenamenti: i playoff sono così”.

La cartolina da tramandare ai posteri è sicuramente il secondo rigore, quello parato a Tataranni: Stagi respinge la conclusione e si supera anche sulla ribattuta. Una volta che la pallina si allontana, ecco l’urlo di liberazione verso il pubblico in estasi: “È stata importante nell’economia della partita, era fondamentale tenerli a distanza perché segnando potevano prendere coraggio”. A proposito: coraggio, Forte. Ora serve un ultimissimo sforzo.

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