VIAREGGIO. “La decisione presa a maggioranza, dall’ultimo consiglio comunale, di cambiare la destinazione d’uso dell’ex Inapli ci porta ad alcune considerazioni. Pur non considerando la Fondazione Casa la soluzione di tutti i problemi per l’emergenza abitativa, non siamo contrari all’ingresso del comune in essa e nemmeno al fatto che si possano costruire appartamenti all’ex Inapli. Tuttavia, riteniamo grave che nessun esponente della amministrazione ci abbia contattato per parlarci del progetto, considerato che noi siamo dentro parte dell’ex Inapli: si tratta di arroganza o di dilettantismo?”. Lo scrive Alessandro Giannetti, presidente del Cantiere Sociale Versiliese.

“In passato abbiamo avuto incontri con il presidente della provincia Baccelli e l’assessore al sociale della provincia di Lucca Federica Mainieri che si sono mostrati disponibili: con loro era stato aperto anche un tavolo dove abbiamo chiesto che almeno mille metri quadrati siano garantiti al Cantiere Sociale per poter continuare a svolgere le numerose attività.

“L’emergenza abitativa che esiste in città è solo una parte della più grande emergenza sociale che l’amministrazione comunale del tutto ignora. Abbiamo più volte sollecitato l’assessore al sociale Isaliana Lazzerini su varie tematiche, ma ha dimostrato solo disinteresse e incompetenza, non conoscendo nemmeno le realtà sociali e le associazioni che si impegnano sul territorio. Le molte attività che si svolgono dentro il cantiere sociale, come lo sportello del lavoro, o il dare voce a realtà giovanili altrimenti ghettizzate non devono essere piaciute all’amministrazione comunale. Non deve nemmeno essere piaciuto il fatto che il cantiere sociale abbia solidarizzato con chi lotta contro gli sfratti ed il diritto ad abitare.

“Il Cantiere Sociale ha ospitato oggetti di sfrattati mostrando sicuramente maggiore sensibilità su questo teme di quanto ne abbia mostrato questa giunta comunale.

“Numerosi sono gli immobili pubblici in abbandono nel Comune di Viareggio ma la giunta ha deciso di intervenire su uno dei pochi spazi gestiti da chi non si risparmia in quanto ad intervento sociale e culturale. Mentre si preferiscono favorire nuovi centri commerciali dentro il quartiere Varignano che ha problemi reali che si trascina da decenni.

“Il Cantiere Sociale è un insieme di associazioni e gruppi informali che si muove dal basso in modo democratico e non accetterà di farsi cancellare dall’arroganza di un potere sordo ai bisogni del quartiere. Se lo mettano in testa il signor Betti e se lo metta in testa la sua assessora.

“L’Inapli potrà essere usato da loro solo dopo che saranno date garanzie stabili e concrete al Cantiere Sociale. Aspetteremo una risposta ma non aspetteremo per un tempo indefinito. Se non arriveranno risposte concrete agiremo di conseguenza. Intanto abbiamo convocato un’assemblea di tutti gli iscritti sarà quella l’occasione per decidere il da farsi”.

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