VIAREGGIO. Ha convocato i giornalisti all’hotel Astor, nel “buen retiro” della Nazionale, che si prepara per gli Europei di Alcobendas, in Spagna, per comunicare la fine del matrimonio col Cgc Viareggio. Massimo Mariotti non serba rancore. Fatica a nascondere l’emozione per quattro anni vissuti con l’acceleratore premuto al massimo che da adesso fanno parte del passato e non più del presente. Ieri sera (23 giugno) il tecnico toscano ed il presidente Alessandro Palagi si sono incontrati nella sede del Centro. E le loro strade, da quel momento, si sono divise.

“La società mi ha comunicato la linea che intende seguire per il futuro e che io non ne faccio parte. Non è un addio burrascoso, non ho assolutamente niente contro il presidente Palagi, che anzi ringrazio per le stagioni splendide passate assieme. Io, non ne faccio mistero, avevo manifestato la mia intenzione di rimanere e mentalmente ero preparato per allenare il Cgc anche nella prossima stagione. Non mi aspettavo che sarebbe finita”.

Mariotti credeva realmente che il suo rapporto col Centro sarebbe proseguito. Al punto di non aver preso accordi con altre società: “Io adesso mi sto guardando attorno, non ho ricevuto offerte anche perché io ho aspettato segnali dalla società. Mi fu detto che avrei dovuto aspettare l’esito delle elezioni e così ho fatto. Non si tratta di questioni economiche, perché la società mi ha sempre pagato gli stipendi, né di garanzie tecniche. Palagi ha semplicemente scelto in funzione della strada che intende perseguire”.

Ha soltanto un rimpianto, il tecnico. Quello di non aver portato a casa più trofei nel suo secondo anno al Cgc: “Vincere è difficile, ripetersi è ancora più complicato. La prima stagione, abbiamo rimediato alla dipartita di Farran con l’innesto di mio fratello Enrico: è stato molto utile per noi. L’annata successiva, con una panchina ancor più profonda, avremmo dovuto fare di più. Ma nella semifinale di Forte dei Marmi Alessandro Bertolucci contestò le mie scelte tecniche: da lì qualcosa si è rotto”.

Guarda avanti, Mariotti. C’è un Europeo che incombe e la testa deve essere focalizzata unicamente su un obiettivo così importante. Non c’è spazio per rabbia o sentimenti simili: “Auguro ogni bene al Cgc e al mio successore. Un mio ritorno? Mai dire mai, forse, un giorno. In 30 anni ho allenato 7 squadre: facendo un rapido calcolo si può dire che non siano tantissime. Spero solo, qualora mi presentassi al PalaBarsacchi da avversario, di poter ricevere una bella accoglienza, penso di meritarla”.

A questo punto, la pista Alessandro Bertolucci, quale nuovo tecnico dei bianconeri, prende sempre più corpo: “Ritengo che sia pronto per il grande salto, i tempi ormai sono maturi. E poi c’è l’affiatamento con Mirko che non va trascurato. Due teste che pensano sono sempre meglio di una”.

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ultimo aggiornamento: 24-06-2014


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