VERSILIA. Appuntamento domenicale con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti.

 

I pericoli della rete: pedofilia e pedo-pornografia

La pedofilia e la pedo-pornografia online sono realtà che suscitano nello scenario collettivo profondi sentimenti di paura, timore e disgusto. Per i genitori che oggi non riescono a rimanere al passo, rispetto ai propri figli, con lo sviluppo delle nuove tecnologie e delle nuove forme di comunicazione è ancor più rischioso. Il tempo del “non accettare le caramelle dagli sconosciuti” è ormai passato e del tutto inadeguato per far fronte al mondo di internet, in cui la realtà si unisce all’immaginazione creando numerose insidie.

Le statistiche sui pericoli della rete per i minori sono preoccupanti. In Italia emerge che il 77% dei minori naviga in rete in completa solitudine con possibili rischi di “dialogare” con malintenzionati.
Secondo un’indagine effettuata l’11% dei minori ha avuto contatti con malintenzionati e di questi il 75% non ha detto nulla ai genitori.

(copyright VersiliaToday)
(copyright VersiliaToday)

Il Protocollo Facoltativo del 2000 alla Convenzione di New York definisce pedopornografia: “qualsiasi rappresentazione di fanciulli, indipendentemente dal mezzo utilizzato, coinvolti in attività sessuali esplicite, reali o simulate, e qualsiasi rappresentazione di organi sessuali di fanciulli a scopi prevalentemente sessuali”.

Quando si parla invece di pedofilia online ci si riferisce al comportamento di adulti pedofili che utilizzano la Rete per incontrare altri pedofili al fine di rintracciare e scambiare materiale fotografico o video pedopornografici e soprattutto per ottenere contatti o incontri con i bambini che navigano in Rete.
La rete offre infatti un pericoloso mezzo in cui i pedofili possono muoversi sfruttando l’anonimato che la realtà virtuale comporta, distruggendo le barriere fisiche che nella vita reale sono solitamente i genitori.

Il pedofilo può mutare la propria identità virtuale come un camaleonte, inserendosi in comunità frequentate da minori e costruendo un’ identità fittizia per instaurare relazioni amichevoli con bambini e ragazzi, conquistarsi gradualmente la loro fiducia e spianarsi la strada per arrivare ad un contatto con loro nella vita reale. Inizialmente, infatti, il pedofilo può adescare il minore proponendo argomenti di discussione di suo interesse, come lo sport, programmi televisivi, la scuola, ecc., e fingendosi suo amico costruisce una fiducia per allontanarlo piano piano dalla protezione della famiglia.
Tenterà poi di convincere il minore ad uno scambio di contenuto sessuale virtuale o un incontro reale, e se non sarà bastata la fiducia instaurata nel rapporto, farà leva sui sentimenti di vergogna e di paura del ragazzo attraverso minacce.

Cosa possono fare quindi i genitori per prevenire eventuali episodi di pedofilia che coinvolgano il proprio figlio?

Sicuramente avere una consapevolezza del fenomeno della pedofilia online è un primo passo. Ma deve esserci anche un aggiornamento in termini di conoscenze delle nuove tecnologie utilizzate dai propri figli che possa diminuire il divario tra i due mondi. Una comunicazione efficace con i propri figli è un’altra condizione di base affinché la protezione dei genitori sia una risorsa a disposizione del bambino in ogni momento, senza incorrere in sentimenti di vergogna o di paura.
Per operare un controllo sulla tecnologia esistono software di protezione da installare in grado di filtrare contenuti dannosi per i propri figli, inoltre utilizzare il computer insieme ai propri figli o comunque collocarlo in un ambiente condiviso può aiutare a individuare informazioni che possono costituire un segnale d’allarme.
Infine onde evitare di divenire dei “controllori” è necessario stabilire una comunicazione efficace tra genitore e figlio attraverso una trasmissione di conoscenze sull’argomento.

Nel momento in cui il genitore dovesse individuare un pericolo, è necessario che ne faccia denuncia presso le autorità competenti, nello specifico la Polizia Postale e delle Comunicazioni dove è possibile segnalare l’accaduto anche in maniera anonima. Si possono inoltre contattare associazioni e organizzazioni non a scopo di lucro che si adoperano per la tutela dei minori e offrono un supporto a genitori e ragazzi nei casi di adescamento o abuso perpetuato tramite la rete, come ad esempio il telefono azzurro (http://www.azzurro.it/).

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FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a: [email protected]

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