VIAREGGIO. Non tutto è perduto per il Carnevale. Anzi: l’amministrazione comunale si sta adoperando per racimolare dalla Regione Toscana e, soprattutto, dallo Stato i fondi necessari a finanziare i prossimi corsi mascherati. Parola di Glauco Dal Pino, assessore alla cultura e ai rapporti con le fondazioni.

“La prima tappa è l’approvazione del bilancio consuntivo 2013 entro il 18 agosto, successivamente proveremo a predisporre in un paio di mesi il piano di rientro pluriennale che poi passerà al vaglio del consiglio comunale e della Corte dei Conti”. Per il Carnevale, stando a quanto dichiarato da Dal Pino, la giunta Betti avrebbe un occhio di riguardo: “Direi che per noi è una priorità: si tratta di capire quali sono gli strumenti per sostenerlo direttamente e se verrà dichiarato il pre-dissesto oppure il dissesto”. Sui giornali si parla di rischio bancarotta. “L’alternativa è passare da Regione e Stato per dare sicurezza al Carnevale”.

Già: cosa sta succedendo nei palazzi romani? “Quello di Viareggio è un caso che sta suscitando gran clamore: la procura generale della Corte dei Conti sta studiando tutte le carte, sanno perfettamente in quali condizioni si trova il Comune. Allo stesso tempo sembra che dopo essersi incontrato con il presidente della Regione Enrico Rossi il ministro della cultura Dario Franceschini abbia capito l’importanza del Carnevale di Viareggio: resta da stabilire quanto intende finanziare. Ma per il 2015 c’è la possibilità concreta di un sostegno da parte del Governo”.

Qualcuno parla a ragion veduta di una sorta di “salva-Carnevale”, anche se appare quasi un paradosso l’idea di correre in soccorso di una manifestazione che ha registrato lo scorso marzo il record d’incassi e che sta meglio di quanto si possa pensare: “Non è giusto che sia la città a pagare le responsabilità di una classe politica, e oserei dire anche dirigenziale per quello che riguarda soprattutto le società partecipate e le fondazioni, scellerata. Il mio auspicio è che non finisca come la Lotteria del Carnevale, nata inizialmente per sostenere la sola Viareggio e alla quale poi si sono aggrappati altri carnevali per prendere per sé parte dei proventi: sarebbe più logico premiare chi ha sempre portato risultati eccezionali”.

Viareggio dovrà comunque stare attenta non solo a non ripetere gli errori commessi con la defunta Lotteria, ma anche a non cadere nel tranello del “salva-Carnevale” come soluzione tampone. Non basta garantire il regolare svolgimento dell’edizione 2015, bisogna gettare le fondamenta per una programmazione pluriennale. Il rischio, detto in tutta franchezza, è di ritrovarsi tra un anno arenati nella stessa situazione di oggi. A fronteggiare, cioè, l’ennesima emergenza anziché pianificare le edizioni future.

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