VIAREGGIO. Puntata numero speciale, numero 47, per DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini.

Numero speciale – DALLE LEGGENDE ALLA REALTA’: IL CAMBIO DI SESSO

 

I nostri affezionati lettori ben sanno come il nostro sia un appuntamento settimanale che per il quale, tra il sabato e la domenica, ci mettiamo attorno ad un tavolino (o, come in questo periodo, sotto l’ombrellone) e chiacchieriamo del poliedrico mondo della urologia, andrologia e sessuologia.

In alcune occasioni vi sono stati “numeri speciali”, magari in concomitanza di date particolari, bè questa è una di quelle occasioni. Una recentissima notizia giornalistica, locale ma non solo,

(foto Andrea Zani)
(foto Andrea Zani)

ha portato all’attenzione del grande pubblico una questione spesso sottaciuta per non dire fonte di censurabili risolini o inopportune smorfie: parliamo del CAMBIO DI SESSO. E in questo caso la notizia riguarda il vicesindaco di Viareggio, Chiara Romanini, che ha annunciato che presto diventetà Gian Marco.

Se mai ci fosse una graduatorie tra gli eventi fonte di leggende metropolitane il cambio di sesso darebbe certamente ai vertici.

Proviamo allora a contribuire a fare un po’ di chiarezza scientifica (le eventuali questioni etiche non possono riguardare questa rubrica e, sinceramente, credo interessino solo il giusto i nostri lettori).

L’argomento è vastissimo e magari ci torneremo per precisarne i singoli aspetti. Per ora limitiamoci a tracciarne i confini.

Per cambio di sesso, che sarebbe molto più corretto definire ADEGUAMENTE DI GENERE o ancor più dettagliatamente ADEGUAMENTO TRA IDENTITÀ FISICA ED IDENTITÀ PSICHICA si intende il percorso di TRANSIZIONE, che include tutte le procedure mediche (ormonali, chirurgiche ecc.) e legali seguite da persone transessuali per l’adeguamento del proprio corpo. Con la transizione l’individuo smette di vivere il ruolo di genere relativo al sesso biologico di appartenenza (presente alla nascita) per arrivare a vivere pienamente nell’identità di genere di elezione (che si avverte come proprio).

Questa definizione, tuttavia, rischia di divenire nebulosa se non chiariamo alcuni concetti:

La persona TRANSESSUALE è colei che sente di appartenere ad un sesso diverso da quello anatomico. Per la scienza medica presenta un “Disturbo dell’Identità di Genere”.

L’IDENTITÀ DI GENERE è una delle componenti fondamentali del processo di costruzione dell’identità. Il termine si riferisce al vissuto di appartenenza ad un genere o all’altro, maschile o femminile, o in modo ambivalente ad entrambi. Tale appartenenza può esprimersi quindi con vissuti e comportamenti corrispondenti o non corrispondenti al sesso biologico. Ciò che caratterizza la persona transessuale dagli altri è, inoltre, il desiderio profondo ed incoercibile di modificare alcune caratteristiche corporee e di cambiare i propri dati anagrafici (nome proprio e sesso anagrafico alla nascita) adeguandoli al genere cui sente di appartenere in modo definitivo.

Da un punto di vista psicologico questi soggetti riferiscono di prendere piena coscienza del disagio durante il periodo dell’adolescenza. In genere è con la comparsa dei caratteri sessuali secondari che il soggetto realizza la personale certezza della differenza tra identità somatica e quella psicologica. Questo può tradursi nell’uso di abbigliamento diverso da quello della propria appartenenza sessuale anagrafica e magari svolgere attività consone non all’identità genetica ma a quella sentita (oggi questa differenza è divenuta estremamente sfumata). Soprattutto se l’ambiente familiare o sociale tendono a respingere questi atteggiamenti si possono avere alterazioni dello sviluppo della personalità con vissuti di autosvalutazione, ansia e depressione. Oggi meno frequenti di un tempo ma comunque non scomparsi.

Al di là di ogni classificazione il “disturbo dell’identità di genere” comunque non si presenta in modo unitario per tutti, ma relativamente alla propria storia di vita, al proprio contesto familiare ed al proprio vissuto. Ciò che spesso però accomuna i soggetti è un iter di sofferenza psichica, talvolta accentuato da indegni episodi di emarginazione e, purtroppo a tutt’oggi, di estenuanti attese burocratiche per una legislazione in materia ancora eccessivamente complessa. Una normativa che dovrebbe evitare di pesare ulteriormente su un PERCORSO MEDICO-CHIRURGICO (IMPEGNATIVE TERAPIE ORMONALI E FARMACOLOGICHE, DELICATI INTERVENTI CHIRURGICI, TALVOLTA ACCOMPAGNATI DA ELABORATI SUPPORTI PSICHICI) già di per se lungo e molto elaborato.

Ma di queste terapie parleremo nelle prossime puntate, magari anche approfondendo le DEFINIZIONI\DIFFERENZE TRA DISTURBO D’IDENTITÀ DI GENERE ED ALTRE SITUAZIONI (OMOSESSUALITÀ, TRAVESTITISMO, FETICISMO, BISESSUALITÀ, ecc.) che in maniera del tutto impropria vengono con esso confuse.

 

 

LA FRASE DEL GIORNO:

“Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze” Paul Valéry

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Il DR. Luca Lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzo: [email protected]

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